22 novembre 2010

IV ArcheoPasseggiata: IL CULTO dei MORTI ad ORIA prima e dopo l'editto di SAINT CLOUD

IV ARCHEOPASSEGGIATA: IL CULTO DEI MORTI AD ORIA
PRIMA E DOPO L'EDITTO DI SAINT CLOUD
E IL 
CIMITERO MONUMENTALE DI ORIA
21 novembre 2010 - ore 9,00 - Piazza Lorch 
PROGRAMMA
Ore 9    Piazza Lorch
 Saluto: dott. Barsanofio Chiedi -Presidente Archeoclub Oria
  •  Visita allla Cripta funeraria -Chiesa San Domenico
 Ore 10    
  •  Visita Ipogeo delle Mummie – Basilica Cattedrale
  Relatrice: Prof.ssa Barbara Mele
 Ore 11
  •  Visita Cimitero Monumentale
     Relatori:

    Dott. Pasquale Spina
   responsabile sezione Storia Locale Archeoclub Oria.
    Arch. Fulgenzio Clavica
         Presidente Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggistici e
         Conservatoridella Provincia di Brindisi.
    Arch. Maurizio Delli Santi
          responsabile sezione Architettura Archeoclub Oria
    Prof Antonio Benvenuto
             Storico dell’Arte
    Prof Giuseppe Damico
           Docente Latino e Greco
  •   Visita alla Gentilizia ipogea dove è sepolto Camillo Monaco per gentile concessione del Prof. Titti Filotico

Hanno aderito all’iniziativa concedendo Patrocinio:
LA BASILICA CATTEDRALE E L’ ARCICONFRATERNITA DELLA MORTE
LA PARROCCHIA SAN DOMENICO E LA CONFRATERNITA DEL SANTISSIMO ROSARIO
LA PARROCCHIA SAN FRANCESCO D’ASSSISI E LA CONFRATERNITA DELL’IMMACOLATA
 LA PARROCCHIA SAN FRANCESCO DI PAOLA  E LA CONFRATERNITA SANTISSIMO NOME DI GESU’ 
Partecipa, sostenendoci
LA SCUOLA ELEMENTARE  II CIRCOLO DIDATTICO  ”CAMILLO MONACO"                     
da:ArcheoclubOria

Il 12 giugno del 1804
la Francia di Napoleone Bonaparte adotta 
l'Editto di Saint Cloud, 
che racchiude in un unico corpus normativo 
le disposizioni di legge precedentemente disorganiche 
in materia di polizia mortuaria ed edilizia cimiteriale.
L'Editto mette ordine, dunque, in una materia delicata, 
dove si innestano al contempo problemi di ordine pubblico 
(come l'igiene e la prevenzione delle malattie), di ordine eminentemente privato
(l'affetto per le persone care) e religioso. 
La nuova legge stabilisce dunque che il cadavere del defunto 
va trasportato al cimitero coperto da un velo funebre 
entro venti ore dal decesso o quarantotto nei casi 
in cui questo fosse improvviso, 
dispone che i luoghi destinati al riposo eterno 
siano costruiti al di fuori delle città 
e comunque lontano da ogni zona abitata in aeree adatte, 
arieggiate e soleggiate, 
che debbono essere adornati da alberi sempreverdi 
e sul cancello di entrata debbano recare  
ben visibile la scritta 
"La morte è un eterno sonno". 
Importante disposizione dell'Editto di Saint Cloud, 
duramente contestata da Ugo Foscolo nel suo carme 
Dei Sepolcri
stabiliva che tutte le tombe dovevano essere uguali tra loro, 
in omaggio alla finalità rivoluzionaria 
dell'uguaglianza tra le persone: 
solo per quei cittadini che si erano particolarmente distinti 
veniva ammessa una deroga, 
e dunque la possibilità della costruzione di un 
mausoleo funebre diverso dagli altri, 
ma solo previa verifica di una commissione di magistrati 
che poteva così autorizzare la predisposizione di un epitaffio 
(dunque non del solo nome, come per i comuni morti) 
e di una lapide in marmo sormontata da una scultura 
rappresentante una corona di quercia. 
Le nuove norme vennero estese anche all'Italia 
durante il breve regime Napoleonico che essa subì: 
ciò avvenne con l'Editto di Polizia Medica per l'Italia, 
emanato sempre da Saint Cloud il 5 settembre 1806. 
Anche per l'Italia, dunque, iniziò 
(anche se assai lentamente)
l'uso della costruzione dei cimiteri lontano dalle città, 
con un graduale e salutare abbandono delle fosse comuni 
o delle sepolture nelle chiese, 
che causavano epidemie e malattie tra la popolazione. 
Quel che è certo è che ancora oggi, nel nostro paese, 
le norme di polizia mortuaria hanno come diretto 
antecedente storico e giuridico quelle napoleoniche di Saint Cloud, 
che rappresentarono un grande passo avanti nel culto dei defunti 
e nella prevenzione delle ondate di tifo, 
colera e difterite che decimavano la popolazione.

13 novembre 2010

Festa di SAN MARTINO e del Buon Vino - 1^ Ediz. - Oria 13 novembre 2010

13 Novembre 2010
ore 19,00
Festa di 
SAN MARTINO 
e del Buon Vino
con degustazione di Vino e 
  prodotti tipici locali.
Via Cittadella Centro Storico
(tipico borgo mediavale ai piedi della Basilica Cattedrale)
" Ma per le vie del Borgo dal ribollir de' Tini và 
 l'aspro odor de' vini l'anime a rallegrar"

11 novembre 2010

Castello di Oria - Corso di aggiornamento per allergologi - 11,12 novembre 2010

clicca sulle immagini e si ingrandiscono

Il Corso di Aggiornamento, organizzato 
dall'AAITO Apulo-Lucana, 
nasce dalla consapevolezza che il fenomeno delle malattie allergiche
è in progressivo continuo aumento e nell'ambito di tale patologia
si assiste ad un incremento delle allergie alimentari.
In realtà, il titolo del corso "Le reazioni da ipersensibilità agli alimenti"
vuole mettere l'accento sul fatto che, ai nostri giorni,
il problema delle reazioni avverse agli alimenti
è quotidianamente presente nell'ambulatorio del medico
di medicina generale e dello specialista allergologo e gastroenterologo,
comprendendo quadri di reazione agli alimenti, spesso,
non legati a patogenesi allergica.
Reazioni allergiche ad alimenti si mischiano e si confondono
insieme a quadri di intolleranza alimentare ad etiologia non allergica
fino al punto che, spesso, quadri clinici non legati a disturbi dell'apparato gastroenterico
(non ultima l'acne o l'obesità)
vengono imputati a fantomatiche intolleranze alimentari.
In questo panorama clinico, spesso confuso, il paziente cerca una risposta
alle sue domande e, poiché l'iter diagnostico è spesso complesso e laborioso,
preferisce rivolgersi verso forme di medicina non tradizionale, alcune di provata validità scientifica,
altre che rasentano spesso "la truffa".
In tale ottica, la finalità del corso sarà quella di analizzare i differenti quadri clinici causati
da reazione avversa ad alimenti a livello respiratorio (asma e rinite),
cutaneo (eczema atopico, orticaria ed angioedema)
e gastroenterico (sindrome allergica orale, enteropatie glutine-sensibili, gastroenterite eosinofila),
insieme a quadri clinici particolari, quali quelli indotti da sensibilizzazione a nichel, ad anisakis o ad additivi alimentari e quadri di reazioni non immunologicamente mediate inquadrabili nel gruppo delle cosiddette intolleranze alimentari.
Il corso si propone altresì di focalizzare l'attenzione sulle principali metodiche
diagnostiche attualmente disponibili e scientificamente validate,
utilizzate per giungere ad una diagnosi etiologica il più possibile precisa
e sui differenti approcci terapeutici con particolare riferimento
al trattamento delle emergenze, ai protocolli di desensibilizzazione,
ma anche all'utilizzazione dell'immunoterapia iposensibilizzante
specifica per la cura delle sindromi allergiche alimentari indotte da allergia a pollini
(Ipollen/food syndrome).
I docenti del corso sono specialisti allergologi e gastroenterologi provenienti
dalle diverse regioni d'Italia, tutti con un notevole bagaglio
di esperienza nel settore ed alcuni di essi sono anche membri
di gruppi di studio della Accademia Europea di Allergologia ed
Immunologia Clinica (EAACI) nel settore delle allergie alimentari.
L'augurio è che a questo corso possano partecipare medici che si imbattono
quotidianamente nel problema delle reazioni avverse od alimenti
e che da questo corso possano trarre importanti strumenti
per giungere in maniera più dettagliata alla diagnosi eziologica del quadro clinico.

testo di: ilControvento

09 novembre 2010

Riapre il Castello di Oria

 
  
Riapre il castello di Oria: 
convegni, e anche qualche matrimonio, 
all’ombra di Federico II

 Un occhio al business, un altro al territorio e alla storia. 
Sarebbe questa la sintesi dell’operazione avviata dalla nuova proprietà 
del castello di Oria con l’acquisto del 2 luglio 2007, 
ed oggi pervenuta ad una tappa importante con la conclusione delle opere di recupero 
cominciate nell’agosto del 2008. 
Circa 2200 ore di lavoro, sotto la direzione dell’architetto brindisino Severino Orsan 
(lo stesso di “Acque Chiare”) e la supervisione dell’architetto Antonio Bramato 
per la Sovrintendenza di Lecce. 
Perché il Castello di Oria è monumento nazionale, 
e come tale sottoposto alla tutela dell’amministrazione dei Beni Culturali. 
Non è certo il primo e non sarà l’ultimo caso, però, 
in cui interesse imprenditoriale e funzione culturale convoleranno a nozze: 
la famiglia Romanin-Caliandro 
(lui, Giuseppe, ex pilota militare, lei Isabella, originaria di Ceglie Messapica, 
col piglio di dirigente d’azienda)
infatti ne ha fatto un centro per convegni ed eventi anche mondani.
 
Questo è stato detto oggi, in parte nel corso della cerimonia ufficiale,
in parte ai margini della stessa. Giuseppe Romanin e Isabella Caliandro 
hanno acquisito il complesso della fortezza che domina Oria, 
una delle più importanti della Puglia, 
dai proprietari precedenti Martini Carissimo 
attraverso la loro società Borgo Ducale Srl, 
quella che occupa del settore ricettivo tra le attività di famiglia 
(in cui c’è anche una fabbrica di porte tagliafuoco e di sicurezza 
nella zona industriale di Brindisi, la Fael), 
con lo scopo di inserirla nel circuito del turismo congressuale, 
che dovrebbe rivelarsi un moltiplicatore per il marketing territoriale di Oria. 
Ma, spiega la figlia Emanuela, 
alla quale è stata affidata la gestione della storica struttura, 
ci sarà anche un’apertura all’industria dei matrimoni di alto livello.
Del resto, ad occhio, nell’operazione i Romanin hanno speso più dei cinque milioni 
di cui si parla (oltre ai 7,5 dell’acquisto). 
Tutto il blocco abitativo del castello è stato recuperato 
e trasformato in una maison tardo-rinascimentale senza risparmio per stucchi, 
legni, lampadari in cristallo e mobili. 
L’enorme e modernissima cucina può soddisfare ben più delle esigenze 
di alcune decine di convegnisti, 
e tutto ciò deve girare bene per giustificare l’investimento. 
Giuseppe Romanin stamani ha parlato di un 
“uso del castello coerente con la sua storia secolare”, 
con attività “compatibili con la storia e la cultura del luogo”. 
Questa la parte privata. 

La parte accessibile al pubblico è stata ampliata, 
dicono i nuovi proprietari, con l’imminente riapertura del museo, 
della sala delle armi e del tour sopra bastioni e camminamenti.

Il castello aveva bisogno di urgenti interventi di consolidamento, 
soprattutto alle torri. 
Tutto è stato portato a termine, la piazza d’armi è ora uno spazio enorme ben lastricato, 
con palme e prato ben curato, 
dai blocchi in pietra tufacea è stato rimossa la patina dei secoli. 
Su, nel grande salone dove si svolge la cerimonia, i lampadari scintillano, 
e qualche politico locale si meraviglia che i giornalisti siedano nelle prime file 
dove ci sono i cartellini “autorità”. 
Ma se è una conferenza stampa, dove dovrebbero sedersi gli inviati 
di giornali e televisioni, alle spalle dei consiglieri comunali? 
Intanto si comincia con una polemica tutt’altro che velata 
del sindaco del Pdl, Cosimo Ferretti, 
che accusa la Regione Puglia di essere assente oggi come lo era stata tre anni fa, 
quando non si riuscì a trovare i soldi per esercitare il diritto di prelazione nell’acquisto.
Ma deve trattarsi più di una boutade pre-elettorale che di amarezza,
visto che dai rapporti piuttosto polemici con i Martini Carissimo dell’estate 2007 
(il sindaco fu avvertito del fatto che il castello era in vendita dal Ministero e non dai proprietari),
Ferretti passa ai ringraziamenti sentitissimi nei confronti degli stessi. 
Ma è solo l’inizio: Ferretti approfitta dell’occasione e passa subito 
alla pubblicità a favore del movimento per la Regione Salento 
(cui il consiglio comunale di Oria ha aderito), 
una cosa che, a quanto pare, interessa molto poco a Brindisi e Taranto 
che con i loro porti e le loro zone industriali hanno 
ben altri grattacapi, ruoli e aspirazioni.
Ma non è tutto. 

C’è il sottosegretario Alfredo Mantovano che spara una cartuccia 
nella schiena del “Sud piagnone” ed esalta invece quel Meridione 
 che sa valorizzare le proprie risorse senza chiedere nulla. 
Neppure – il sottosegretario usa parole chiare – soldi allo Stato. 
Insomma, basta con la lamentela dei fondi Fas fregati dalla Lega 
per coprire le magagne dei produttori di latte del Nord. 
Bisogna dimostrare di saper fare senza. 
Noi avevamo capito invece che l’Unione Europea avesse chiesto all’Italia 
( e non solo al Sud) di dimostrare di saper fare meglio, con i soldi. 
C’è un equivoco. 
O c’è una campagna elettorale alle porte in cui qualcuno 
dovrà spiegare dove sono finiti i finanziamenti per il Mezzogiorno.
Insomma, meno male che c’è Massimo Ferrarese 
a riportare al centro la valenza sul piano del marketing territoriale 
dell’investimento fatto dai Romanin. 
In questo castello dove lui veniva “da bambino” 
vede anche l’origine e le radici del marchio Filia Solis 
con cui vende in giro le risorse paesaggistiche e ricettive 
della provincia di Brindisi. 
Fu proprio Federico II a battezzare così Brindisi, 
quando ci arrivò nel 1215 per promuovere una nuova crociata. 
Secondo alcune fonti fu lo Stupor Mundi 
a decidere che anche il maniero di Oria 
dovesse essere ricostruito e rinforzato come quelli 
di Brindisi, Bari e Trani, 
mentre per altri si trattò di una decisione 
del figlio Manfredi, nel 1250.

L’evento inaugurale prevede anche un giro nella fortezza e un buffet, 
mentre dall’11 novembre si fa sul serio perché c’è il primo convegno, 
un corso di allergologia. 

 Sul sagrato della cattedrale, duecento metri più giù, 
c’è la statua bronzea di un condottiero. 
Ma chi è? 
La patina verdastra, le scritte a pennarello e con la vernice la deturpano
(gli hanno anche disegnato addosso ciò che dovrebbe essere pudicamente coperto dalla tunica). 
La mano destra è stata mozzata chissà quando e chissà da chi. 
Scopriamo sul web che oritani indignati ne reclamano inascoltati il restauro. 
Una gentile volontaria della protezione civile  ci spiega 
che non si tratta di una raffigurazione di Federico II, 
ma di Costantino che una volta reggeva l’Editto di Milano. 
Che ci sia un imperatore di troppo, in questa città?

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"Lu Picurieddu ti Pasca"

i Miei Pensieri...

Fotografare era la mia passione: mi consideravo soddisfatto solo quando riuscivo a far "parlare" la fotografia.

Dedicavo gran parte del mio tempo a realizzare scatti, sempre con l'intento di cogliere l'attimo negli eventi, nelle cose e nelle manifestazioni più varie della natura.

Amo la spontaneità e mi affido all'intuizione.

I risultati migliori infatti li ottenevo quando fotografo all'insaputa del soggetto, e la foto è pura espressività.

Infine, penso alla fotografia come ad un'arte che matura e si evolve attraverso la passione, l'impegno e a una continua ricerca.

La fotografia è anche, un dettaglio della Vita, poter rivivere con serenità i ricordi di un momento particolare.

In queste pagine sono lieto nel proporvi alcuni scatti fotografici dove la naturalezza della scena evidenzia particolari in grado di rendere bella una foto e addolcire la scena fotografata.


Non mi è stato possibile chiedere a tutte le persone, le cui foto sono presenti in questo sito, se gradivano o meno questo inserimento; qualora qualcuna si ritenga offesa o infastidita da ciò, non ha che da telefonarmi o inviarmi e-mail all'indirizzo sotto pagina indicato ed io provvederò a togliere la o le foto indicatemi !

Ricordo a tutti, in ogni caso,

'che questo sito non è a fine di lucro'

ma soltanto una grande soddisfazione personale.

-.-