La campagna
Nel trentesimo anniversario dalla sua nascita,
AIC presenta la sua prima campagna di comunicazione istituzionale.
La campagna AIC presenta la celiachia sotto tre nuove vesti,
con un messaggio rivolto soprattutto a chi ancora non la conosce
e che non saprebbe perciò neanche
“riconoscerla”.
Impostata sull’immagine di un personaggio famoso,
sottolineata da una head che ne mette in dubbio la riconoscibilità,
la campagna si avvale della presenza di tre volti noti
per parlare di questa intolleranza che,
come sappiamo, è più diffusa di quanto si sappia
ma non altrettanto “nota”.
Per far questo, il concept è rimasto centrato su un luogo comune
invece molto diffuso sulla celiachia:
che si debbano evitare i pasti fuori casa
e quindi tutte le occasioni di convivialità.
Si è partiti dunque dal dato più conosciuto della celiachia
Si è partiti dunque dal dato più conosciuto della celiachia
per sviluppare un meccanismo di gioco
e svelamento del gioco stesso.
I tre soggetti della campagna,
I tre soggetti della campagna,
di cui sono testimonial
Gaia De Laurentiis, Daniele Bossari e Pierluigi Collina,
invitano il lettore a riconoscere di volta in volta
un volto già noto per poterlo poi invitare a mangiare fuori.
Il fatto che però i volti siano talmente noti da non poter
non essere riconosciuti fa sorgere,
in chi sta leggendo,
il dubbio che la risposta non sia così scontata
spingendo così alla lettura della body copy,
dove viene svelato di chi si sta realmente parlando:
rispettivamente della celiachia,
del glutine e dei sintomi.
“Riconoscere”
“Riconoscere”
i sintomi,
“riconoscere”
il glutine come la sostanza a cui si è intolleranti
e “riconoscere” la celiachia per quello che realmente è,
e che realmente comporta,
è il risultato che AIC ha ottenuto e che,
anche con questa campagna,
mette a disposizione di tutti i soggetti celiaci.
In sintesi. Celiachia:
se non la riconosci, ti diciamo noi cos’è.
In questa pagina è possibile visionare il materiale ufficiale
della campagna ideata e curata da
matitegiovanotte/forli
(Fotografie di ELio Leonardo Carchidi).