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01 novembre 2024

Commemorazione dei Defunti


 
 

  di William-Adolphe Bouguereau (1825–1905)

Storia

L'idea di commemorare i defunti
 in suffragio nasce su ispirazione di un rito bizantino 
che celebrava infatti tutti i morti,
 il sabato prima della domenica di Sessagesima 
- così chiamata prima della riforma liturgica del Concilio Vaticano II
ossia la domenica che precede di due settimane l'inizio della quaresima, 
all'incirca in un periodo compreso fra la fine di gennaio 
ed il mese di febbraio
Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all'abate benedettino
con la riforma cluniacense stabilì infatti che le campane dell'abbazia 
fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri 
del 1 novembre per celebrare i defunti, 
ed il giorno dopo l'eucaristia sarebbe stata offerta
 "pro requie omnium defunctorum"
 successivamente il rito venne esteso a tutta la Chiesa Cattolica
Ufficialmente la festività, chiamata originariamente 
Anniversarium Omnium Animarum  
appare per la prima volta nell'Ordo Romanus 

In Italia


È consuetudine, nel giorno dedicato al ricordo dei defunti, 
visitare i cimiteri locali e portare in dono fiori sulle tombe dei propri cari.

In molte località italiane è diffusa l'usanza di preparare alcuni dolciumi, 
chiamati infatti dolci dei morti
per celebrare la giornata. 

In Sicilia durante la notte di Ognissanti la credenza vuole che 
i defunti della famiglia lascino dei regali per i bambini insieme 
alla frutta di Martorana e altri dolci caratteristici.


Nella provincia di Massa Carrara la giornata è l'occasione 
del bèn d'i morti
con il quale in origine gli estinti lasciavano in eredità
 alla famiglia l'onore di distribuire cibo ai più bisognosi, 
mentre chi possedeva una cantina offriva ad ognuno 
un bicchiere di vino; 
ai bambini inoltre veniva messa al collo la sfilza,
 una collana fatta di mele e castagne bollite.


Nella zona del monte Argentario era tradizione cucire
 delle grandi tasche sulla parte anteriore dei vestiti dei bambini orfani,
 affinché ognuno potesse metterci qualcosa in offerta,
 cibo o denaro.
 Vi era inoltre l'usanza di mettere delle piccole scarpe
 sulle tombe dei bambini defunti perché si pensava che
 nella notte del 2 novembre le loro anime
 (dette angioletti)
 tornassero in mezzo ai vivi.

Nelle comunità dell'Italia meridionale 
  si commemorano i defunti secondo la tradizione orientale 

Le celebrazioni vengono effettuate nelle settimane 
precedenti la Quaresima.

In Abruzzo, conformemente a quanto avviene 
nel mondo anglosassone in occasione della festa di Halloween
era tradizione scavare e intagliare le zucche e porvi 
poi una candela all'interno per utilizzarle come lanterne. 

TUTTI I SANTI - 1 novembre 2023

TUTTI I SANTI - 1 novembre 2023

Le origini della Festa di Ognissanti o di Tutti i Santi,

 che cade il 1° novembre di ogni anno, 

sono lontanissime e si possono rintracciare al tempo 

dell’antica cultura delle popolazioni celtiche.

 I processi storici e culturali che hanno portato

 questo giorno ad avere un’importanza assoluta 

nel mondo cattolico, sono molti, ma in alcuni testi 

appaiono controversi e discordanti. 

Tutto sembrerebbe risalire alla cultura celtica 

la cui tradizione divideva l’anno solare in due periodi:

 quello in cui c’era la nascita e il rigoglio della natura 

e quello in cui la natura entrava in letargo 

passando un periodo di quiescenza. 

I giorni di inizio di questi due periodi venivano festeggiati, 

il primo, durante il mese di maggio

 (quello della vita, e quindi della rinascita della natura)

 e il secondo a metà autunno

 (quello della morte, e della quiete della natura). 

Questi due giorni venivano chiamati rispettivamente

 Beltane e Samhain. 

Nello stesso periodo storico, presso i romani 

si festeggiava un giorno simile, per significato al Samhain:

la festa in onore di Pomona, dove si salutava la fine del periodo

 agricolo produttivo e si ringraziava la terra per i doni ricevuti. 

Quando Cesare conquisto la Gallia, le due feste pagane, 

celtica e romana, si integrarono e i giorni per il festeggiamento cadevano,

 a secondo delle zone, in un periodo che si collocava tra la fine del 

mese di ottobre e i primi giorni di novembre.

 Solo in seguito i festeggiamenti caddero in un solo giorno

e precisamente tra la notte del 31 ottobre e il primo novembre.

 Questa notte veniva chiamata Nos Galan-Gaeaf, 

cioè notte delle calende d’inverno, 

ed era il momento di maggior contatto tra il mondo 

dei vivi e quello dei morti. 

Con l’affermarsi del cristianesimo, al significato di questa festa, 

prettamente agricola e pagana, se ne sovrappose

 un altro prettamente spirituale e religioso. 

Nel significato religioso si voleva commemorare

 il mondo dell’aldilà o il mondo della morte il cui significato

 viene fatto risalire proprio al Samhain dei Celti. 

Nel VII secolo, con l’avvento al soglio pontificio

 di Papa Bonifacio IV si tentò di andare oltre e 

cambiare la festa pagana in festa cristiana 

dandone così un significato puramente religioso. 

Per togliere ogni residuo di paganesimo, 

l’idea originale fu quella di abolire la festa pagana, 

decisione però che avrebbe scatenato le ire del popolo

 ancora molto ancorato alle antiche tradizioni.

 Si optò quindi per la compensazione e il giorno di 

festa religioso venne chiamato Tutti i Santi,

 giorno in cui poter onorare i santi e che cadeva

 il giorno 13 del mese di maggio. 

La conseguenza di questa decisione fu quella di avere

 due feste affiancate, una pagana e una cristiana.

 Circa due secoli più tardi, e più precisamente nell’835,

 Papa Gregorio IV fece coincidere la data della 

festa cristiana con quella pagana per diminuire 

ancor di più il peso dell’antico culto pre cristiano.

 Il giorno della festa di Tutti i Santi cadeva quindi 

il 1° novembre di ogni anno 

in coincidenza del giorno successivo alla notte 

delle calende d’inverno.

 Ma anche questo non bastò a sradicare il culto pagano, 

cosicché la chiesa introdusse nel X secolo una nuova festa,

 quella dedicata ai morti, che cadeva il 2 novembre. 

Durante i festeggiamenti del 2 novembre,

 dove venivano ricordate le anime degli estinti,

 i loro cari si mascheravano da angeli e diavoli e,

 come nella tradizione celtica,

 accendevano grandi fuochi.

 Nel 1475 la festività di Ognissanti venne resa 

obbligatoria in tutta la Chiesa d’occidente da Sisto IV

 ma il culto pagano, in special modo quello celtico,

 nonostante un lungo periodo di quasi totale dimenticanza,

 è sempre sopravvissuto nella cultura dei popoli europei

 fino ai giorni nostri.

 Infatti la notte di Nos Galan-Gaeaf dell’antica cultura celtica

 viene rievocata, soprattutto nei paesi di 

cultura anglosassone, nella notte di Halloween

 il cui significato è proprio 

vigilia di Ognissanti o di Tutti i Santi .

  notizie prese da:

http://www.mitiemisteri.it/significato_storia_e_origine_delle_festivita/significato_e_origine_della_festa_di_ognissanti.html

30 ottobre 2024

" HALLOWEEN "


 
La parola 
"Halloween" 
ha lontana origine anglosassone;
si fa risalire alla tradizione della chiesa cattolica 
e deriva probabilmente da una 
contrazione della frase
"All Hallows Eve"
ovvero la notte di ognissanti festeggiata il 31 ottobre, 
data che nel quinto secolo avanti Cristo
nell'Irlanda celtica 
coincideva con la fine dell'estate
in questa ricorrenza 
- chiamata Samhain (pronunciata soueen) - 
i colori tipici erano l'arancio per ricordare la mietitura e quindi la fine dell'estate 
ed il nero a simboleggiare l'imminente
buio dell'inverno.
 
 


12 maggio 2024

Festa della Mamma 12 maggio 2024


  TENEREZZA 
Perle preziose d’iridescente 
e calda tenerezza
 sgorgan ad irrigar le bianche gote
 di una mamma che il suo bambin osserva,
 al sen legato, a suggere della vita il nettare.
 Magica visione,lirica, 
bella e rilassante da custodir 
gelosamente ed incorniciare nelle pagine
 più belle di nostra esistenza. 
                    ...del Maestro Rodolfo Danese

 ...siamo entrati nel mese di maggio 
e questa volta toccherà festeggiare, nella prima decade,
 la Festa della Mamma 2022.

Come ormai è ben noto, questa ricorrenza non viene
 celebrata più in un giorno fisso, 
ma bensì cambia di anno in anno;
 sino al 2000 la data nella quale veniva festeggiata ogni madre, 
era l'8 maggio
 (giorno in cui si festeggia la mamma  in molte nazioni nel mondo),
 ma negli ultimi quindici anni si è deciso di dare la possibilità
 a tutte le persone di passare questa giornata in famiglia
 spostando semplicemente il giorno festivo di domenica,
 precisamente la seconda di maggio. 

Dunque segnatevi sul calendario 2022 
l’8 maggio 
come data per celebrare la festa della mamma
 
Il prossimo anno sarà invece il 14 maggio. 
 
 Ma vi siete mai domandati però a quando risale
 la prima volta che venne onorata la mamma? 
E soprattutto di chi fu questa bellissima idea, 
di dedicare un giorno speciale alla nostra genitrice?
 Ora ve lo sveleremo raccontandovi come, 
più di 50 anni fa, nacque questo giorno solenne.

La Festa della MAMMA
è una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo. 
In Italia cade la seconda domenica di maggio.
 
Costituisce una festa molto antica, 
legata al culto delle divinità dell
a fertilità degli antichi popoli politeisti
che veniva celebrato proprio nel periodo dell'anno in cui il passaggio 
della natura dal freddo e statico inverno 
al pieno dell'estate dei profumi e dei colori
(e della prosperità nelle antiche civiltà contadine)
era più evidente. 
Con l'andare del tempo questa festività dal tono religioso 
si è evoluta in una festa commerciale, talvolta anche in sagra.

Negli Stati Uniti nel maggio 1870, Julia Ward Howe
attivista pacifista e abolizionista (della schiavitù), 
propose di fatto l'istituzione del Mother's Day (Giornata della madre), 
come momento di riflessione contro la guerra
Fu ufficializzata nel 1914 dal presidente Woodrow Wilson 
con la delibera del Congresso di festeggiarla la seconda domenica di maggio, 
come espressione pubblica di amore e gratitudine 
per le madri e speranza per la pace
La festa si è diffusa in molti Paesi del mondo, 
In Italia fu celebrata per la prima volta nel 1957 
nel piccolo borgo di Tordibetto di cui era parroco
Migliosi la celebrò la seconda domenica di Maggio[1].

In molti Paesi la ricorrenza è stata imitata dalla civiltà occidentale
in Africa, ad esempio, alcuni Stati istituirono la festa della mamma 
ispirandosi al concetto britannico della stessa.

08 marzo 2024

8 marzo - FESTA DELLA DONNA

8 MARZO, 

FESTA DELLA DONNA ?

Le origini della festa dell'8 Marzo 
risalgono al lontano 1908, 
quando, pochi giorni prima di questa data,
 a New York, 
le operaie dell'industria tessile Cotton 
scioperarono per protestare contro 
le terribili condizioni 
in cui erano costrette a lavorare. 
Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni,
finché l'8 marzo il proprietario 
Mr. Johnson, 
bloccò tutte le porte della fabbrica 
per impedire alle operaie di uscire.

Allo stabilimento venne appiccato il fuoco 
e le 129 operaie prigioniere
 all'interno morirono arse dalle fiamme. 

Successivamente questa data venne proposta come 
giornata di lotta internazionale, 
a favore delle donne, 
da Rosa Luxemburg, 
proprio in ricordo della tragedia.
 
Questo triste accadimento, 
 ha dato il via negli anni immediatamente successivi 
ad una serie di celebrazioni che i primi tempi 
erano circoscritte agli Stati Uniti 
e avevano come unico scopo il ricordo 
della orribile fine fatta dalle operaie 
morte nel rogo della fabbrica.
Successivamente, 
con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, 
che vedevano come protagonistele 
rivendicazioni femminili in merito al lavoro 
e alla condizione sociale, 
la data dell'8 marzo assunse un'importanza mondiale, 
diventando, grazie alle associazioni femministe, 
il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli,
ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto.
Ai giorni nostri la festa della donna è molto attesa, 
le associazioni di donne organizzano manifestazioni e convegni sull'argomento, 
cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica 
sui problemi che pesano ancora oggi 
sulla condizione della donna, 
ma è attesa anche dai fiorai che in quel giorno vendono 
una grande quantità di mazzettini di mimose, 
divenute il simbolo di questa giornata,  a prezzi esorbitanti,
e dai ristoratori che vedranno i loro locali affollati, 
magari non sanno cosa è accaduto l'8 marzo del 1908, 
ma sanno benissimo che il loro volume di affari 
trarrà innegabile vantaggio dai festeggiamenti della ricorrenza. 
Nel corso degli anni, quindi, 
sebbene non si manchi di festeggiare queste data,
è andato in massima parte perduto il vero significato della festa della donna, 
perché la grande maggioranza delle donne 
approfitta di questa giornata per uscire da sola 
o con le amiche per concedersi una serata diversa,
magari all'insegna della "trasgressione",
che può assumere la forma di uno spettacolo di spogliarello maschile,
come possiamo leggere sui giornali, 
che danno grande rilevanza alla cosa, 
riproponendo per una volta i ruoli invertiti. 
 

05 febbraio 2024

Vittime delle foibe: il 10 febbraio l’Italia celebra il Giorno del Ricordo


 








Nella ricorrenza, 
con l’obiettivo di conservare la memoria 
di quelle vicende, 
vengono organizzati convegni,
incontri,  dibattiti 
e iniziative rivolte soprattutto ai giovani.

Le chiamano ‘foibe’, sono cavità carsiche dell’Istria, voragini a strapiombo di origine naturale.
Lì, alla fine della seconda guerra mondiale, furono gettati, anche vivi, migliaia di soldati e di civili. L’ondata di cieca violenza e di esecuzioni sommarie, che coinvolse partigiani, tedeschi, fascisti e l’esercito di Tito, durò fino al 1947.


Quando vennero definiti i confini, e l’Istria e la Dalmazia sono state cedute alla Jugoslavia,
migliaia di istriani, fiumani e dalmati furono costretti all’esodo dalle loro terre.
Per conservare la memoria delle vittime delle foibe e della tragedia vissuta dagli esuli,
la Repubblica italiana ha istituito nel 2005 il Giorno del Ricordo, una solennità civile che viene celebrata il 10 febbraio di ogni anno.
In occasione della ricorrenza vengono organizzati convegni, incontri, dibattiti e iniziative rivolte soprattutto ai giovani studenti.

La legge n. 92 del 30 marzo 2004, che ha istituito la ricorrenza civile, ha decretato anche la nascita
del Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata, con sede a Trieste, e l’Archivio museo storico di Fiume, con sede a Roma.
Inoltre, sono previste iniziative per la valorizzazione del patrimonio culturale, storico, letterario e artistico e per preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate.
Durante le celebrazioni vengono consegnate, ai discendenti delle vittime che ne fanno richiesta, un’insegna metallica in acciaio brunito e smalto che reca la scritta ‘La Repubblica italiana ricorda’ e un diploma a titolo onorifico a firma del Presidente della Repubblica. Per la concessione di tale riconoscimento è stata istituita una commissione, presieduta dal presidente del Consiglio dei ministri o da persona da lui delegata, che ha il compito di esaminare le domande.
Fonte: Ministero dell’Interno

La legge istitutiva del Giorno del Ricordo

Legge 30 marzo 2004, n.92

Istituzione del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai coniugi degli infoibati

Art. 1.
1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
2. Nella giornata di cui al comma 1 sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.
3. Il «Giorno del ricordo» di cui al comma 1 è considerato solennità civile ai sensi dell’articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Esso non determina riduzioni dell’orario di lavoro degli uffici pubblici né, qualora cada in giorni feriali, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54.
4. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Art. 2.
1. Sono riconosciuti il Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata, con sede a Trieste, e l’Archivio museo storico di Fiume, con sede a Roma. A tale fine, è concesso un finanziamento di 100.000 euro annui a decorrere dall’anno 2004 all’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata (IRCI), e di 100.000 euro annui a decorrere dall’anno 2004 alla Società di studi fiumani.
2. All’onere derivante dall’attuazione del presente articolo, pari a 200.000 euro annui a decorrere dall’anno 2004, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2004-2006, nell’ambito dell’unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2004, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero.
3. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 3.
1. Al coniuge superstite, ai figli, ai nipoti e, in loro mancanza, ai congiunti fino al sesto grado di coloro che, dall’8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947 in Istria, in Dalmazia o nelle province dell’attuale confine orientale, sono stati soppressi e infoibati, nonché ai soggetti di cui al comma 2, è concessa, a domanda e a titolo onorifico senza assegni, una apposita insegna metallica con relativo diploma nei limiti dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 7, comma 1.
2. Agli infoibati sono assimilati, a tutti gli effetti, gli scomparsi e quanti, nello stesso periodo e nelle stesse zone, sono stati soppressi mediante annegamento, fucilazione, massacro, attentato, in qualsiasi modo perpetrati. Il riconoscimento può essere concesso anche ai congiunti dei cittadini italiani che persero la vita dopo il 10 febbraio 1947, ed entro l’anno 1950, qualora la morte sia sopravvenuta in conseguenza di torture, deportazione e prigionia, escludendo quelli che sono morti in combattimento.
3. Sono esclusi dal riconoscimento coloro che sono stati soppressi nei modi e nelle zone di cui ai commi 1 e 2 mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell’Italia.

Art. 4.
1. Le domande, su carta libera, dirette alla Presidenza del Consiglio dei ministri, devono essere corredate da una dichiarazione sostitutiva di atto notorio con la descrizione del fatto, della località, della data in cui si sa o si ritiene sia avvenuta la soppressione o la scomparsa del congiunto, allegando ogni documento possibile, eventuali testimonianze, nonché riferimenti a studi, pubblicazioni e memorie sui fatti.
2. Le domande devono essere presentate entro il termine di dieci anni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Dopo il completamento dei lavori della commissione di cui all’articolo 5, tutta la documentazione raccolta viene devoluta all’Archivio centrale dello Stato.

Art. 5.
1. Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è costituita una commissione di dieci membri, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri o da persona da lui delegata, e composta dai capi servizio degli uffici storici degli stati maggiori dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri, da due rappresentanti del comitato per le onoranze ai caduti delle foibe, da un esperto designato dall’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata di Trieste, da un esperto designato dalla Federazione delle associazioni degli esuli dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, nonché da un funzionario del Ministero dell’interno. La partecipazione ai lavori della commissione avviene a titolo gratuito. La commissione esclude dal riconoscimento i congiunti delle vittime perite ai sensi dell’articolo 3 per le quali sia accertato, con sentenza, il compimento di delitti efferati contro la persona.
2. La commissione, nell’esame delle domande, può avvalersi delle testimonianze, scritte e orali, dei superstiti e dell’opera e del parere consultivo di esperti e studiosi, anche segnalati dalle associazioni degli esuli istriani, giuliani e dalmati, o scelti anche tra autori di pubblicazioni scientifiche sull’argomento.

Art. 6.
1. L’insegna metallica e il diploma a firma del Presidente della Repubblica sono consegnati annualmente con cerimonia collettiva.
2. La commissione di cui all’articolo 5 è insediata entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e procede immediatamente alla determinazione delle caratteristiche dell’insegna metallica in acciaio brunito e smalto, con la scritta «La Repubblica italiana ricorda», nonché del diploma.
3. Al personale di segreteria della commissione provvede la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Art. 7.
1. Per l’attuazione dell’articolo 3, comma 1, è autorizzata la spesa di 172.508 euro per l’anno 2004. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2004-2006, nell’ambito dell’unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2004, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero.
2. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
3. Dall’attuazione degli articoli 4, 5 e 6 non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

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"Lu Picurieddu ti Pasca"

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Fotografare era la mia passione: mi consideravo soddisfatto solo quando riuscivo a far "parlare" la fotografia.

Dedicavo gran parte del mio tempo a realizzare scatti, sempre con l'intento di cogliere l'attimo negli eventi, nelle cose e nelle manifestazioni più varie della natura.

Amo la spontaneità e mi affido all'intuizione.

I risultati migliori infatti li ottenevo quando fotografo all'insaputa del soggetto, e la foto è pura espressività.

Infine, penso alla fotografia come ad un'arte che matura e si evolve attraverso la passione, l'impegno e a una continua ricerca.

La fotografia è anche, un dettaglio della Vita, poter rivivere con serenità i ricordi di un momento particolare.

In queste pagine sono lieto nel proporvi alcuni scatti fotografici dove la naturalezza della scena evidenzia particolari in grado di rendere bella una foto e addolcire la scena fotografata.


Non mi è stato possibile chiedere a tutte le persone, le cui foto sono presenti in questo sito, se gradivano o meno questo inserimento; qualora qualcuna si ritenga offesa o infastidita da ciò, non ha che da telefonarmi o inviarmi e-mail all'indirizzo sotto pagina indicato ed io provvederò a togliere la o le foto indicatemi !

Ricordo a tutti, in ogni caso,

'che questo sito non è a fine di lucro'

ma soltanto una grande soddisfazione personale.

-.-