IV ARCHEOPASSEGGIATA: IL CULTO DEI MORTI AD ORIA
PRIMA E DOPO L'EDITTO DI SAINT CLOUD
E IL
CIMITERO MONUMENTALE DI ORIA
21 novembre 2010 - ore 9,00 - Piazza Lorch
PROGRAMMA
Ore 9 Piazza Lorch
Saluto: dott. Barsanofio Chiedi -Presidente Archeoclub Oria
- Visita allla Cripta funeraria -Chiesa San Domenico
Ore 10
- Visita Ipogeo delle Mummie – Basilica Cattedrale
Relatrice: Prof.ssa Barbara Mele
Ore 11
- Visita Cimitero Monumentale
Relatori:
Dott. Pasquale Spina
responsabile sezione Storia Locale Archeoclub Oria.
Arch. Fulgenzio Clavica
Presidente Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggistici e
Conservatoridella Provincia di Brindisi.
Arch. Maurizio Delli Santi
responsabile sezione Architettura Archeoclub Oria
Prof Antonio Benvenuto
Storico dell’Arte
Prof Giuseppe Damico
Docente Latino e Greco
- Visita alla Gentilizia ipogea dove è sepolto Camillo Monaco per gentile concessione del Prof. Titti Filotico.
Hanno aderito all’iniziativa concedendo Patrocinio:
LA BASILICA CATTEDRALE E L’ ARCICONFRATERNITA DELLA MORTE
LA PARROCCHIA SAN DOMENICO E LA CONFRATERNITA DEL SANTISSIMO ROSARIO
LA PARROCCHIA SAN FRANCESCO D’ASSSISI E LA CONFRATERNITA DELL’IMMACOLATA
LA PARROCCHIA SAN FRANCESCO DI PAOLA E LA CONFRATERNITA SANTISSIMO NOME DI GESU’
Partecipa, sostenendoci
LA SCUOLA ELEMENTARE II CIRCOLO DIDATTICO ”CAMILLO MONACO" da:ArcheoclubOria
Il 12 giugno del 1804
la Francia di Napoleone Bonaparte adotta
l'Editto di Saint Cloud,
l'Editto di Saint Cloud,
che racchiude in un unico corpus normativo
le disposizioni di legge precedentemente disorganiche
in materia di polizia mortuaria ed edilizia cimiteriale.
L'Editto mette ordine, dunque, in una materia delicata,
dove si innestano al contempo problemi di ordine pubblico
(come l'igiene e la prevenzione delle malattie), di ordine eminentemente privato
(l'affetto per le persone care) e religioso.
(l'affetto per le persone care) e religioso.
La nuova legge stabilisce dunque che il cadavere del defunto
va trasportato al cimitero coperto da un velo funebre
entro venti ore dal decesso o quarantotto nei casi
in cui questo fosse improvviso,
dispone che i luoghi destinati al riposo eterno
siano costruiti al di fuori delle città
e comunque lontano da ogni zona abitata in aeree adatte,
arieggiate e soleggiate,
che debbono essere adornati da alberi sempreverdi
e sul cancello di entrata debbano recare
ben visibile la scritta
"La morte è un eterno sonno".
Importante disposizione dell'Editto di Saint Cloud,
duramente contestata da Ugo Foscolo nel suo carme
Dei Sepolcri,
stabiliva che tutte le tombe dovevano essere uguali tra loro,
in omaggio alla finalità rivoluzionaria
dell'uguaglianza tra le persone:
solo per quei cittadini che si erano particolarmente distinti
veniva ammessa una deroga,
e dunque la possibilità della costruzione di un
mausoleo funebre diverso dagli altri,
ma solo previa verifica di una commissione di magistrati
che poteva così autorizzare la predisposizione di un epitaffio
(dunque non del solo nome, come per i comuni morti)
e di una lapide in marmo sormontata da una scultura
rappresentante una corona di quercia.
Le nuove norme vennero estese anche all'Italia
durante il breve regime Napoleonico che essa subì:
ciò avvenne con l'Editto di Polizia Medica per l'Italia,
emanato sempre da Saint Cloud il 5 settembre 1806.
Anche per l'Italia, dunque, iniziò
(anche se assai lentamente)
l'uso della costruzione dei cimiteri lontano dalle città,
con un graduale e salutare abbandono delle fosse comuni
o delle sepolture nelle chiese,
che causavano epidemie e malattie tra la popolazione.
Quel che è certo è che ancora oggi, nel nostro paese,
le norme di polizia mortuaria hanno come diretto
antecedente storico e giuridico quelle napoleoniche di Saint Cloud,
che rappresentarono un grande passo avanti nel culto dei defunti
e nella prevenzione delle ondate di tifo,
colera e difterite che decimavano la popolazione.
e comunque lontano da ogni zona abitata in aeree adatte,
arieggiate e soleggiate,
che debbono essere adornati da alberi sempreverdi
e sul cancello di entrata debbano recare
ben visibile la scritta
"La morte è un eterno sonno".
Importante disposizione dell'Editto di Saint Cloud,
duramente contestata da Ugo Foscolo nel suo carme
Dei Sepolcri,
stabiliva che tutte le tombe dovevano essere uguali tra loro,
in omaggio alla finalità rivoluzionaria
dell'uguaglianza tra le persone:
solo per quei cittadini che si erano particolarmente distinti
veniva ammessa una deroga,
e dunque la possibilità della costruzione di un
mausoleo funebre diverso dagli altri,
ma solo previa verifica di una commissione di magistrati
che poteva così autorizzare la predisposizione di un epitaffio
(dunque non del solo nome, come per i comuni morti)
e di una lapide in marmo sormontata da una scultura
rappresentante una corona di quercia.
Le nuove norme vennero estese anche all'Italia
durante il breve regime Napoleonico che essa subì:
ciò avvenne con l'Editto di Polizia Medica per l'Italia,
emanato sempre da Saint Cloud il 5 settembre 1806.
Anche per l'Italia, dunque, iniziò
(anche se assai lentamente)
l'uso della costruzione dei cimiteri lontano dalle città,
con un graduale e salutare abbandono delle fosse comuni
o delle sepolture nelle chiese,
che causavano epidemie e malattie tra la popolazione.
Quel che è certo è che ancora oggi, nel nostro paese,
le norme di polizia mortuaria hanno come diretto
antecedente storico e giuridico quelle napoleoniche di Saint Cloud,
che rappresentarono un grande passo avanti nel culto dei defunti
e nella prevenzione delle ondate di tifo,
colera e difterite che decimavano la popolazione.
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