01 giugno 2014
LAB_BARATTO Mercatino del libro
Domenica 8 giugno 2014,
in piazza Domenico
Albanese,
nel centro storico di Oria (Br),
a partire dalle ore 16.00 si
terrà
il III appuntamento di
“LAB_ARATTO”
iniziativa organizzata
dall’associazione
“Laboratoria” in collaborazione con
l’associazione “Il
Pozzo e l’Arancio”.
Tante le attività proposte da
“Laboratoria”
nel
contesto di
“LAB_ARATTO”:
alle ore 16.00 partirà il mercatino del
baratto-prestito-vendita del libro,
che vedrà anche la collaborazione
della libreria “Ubik” di Francavilla Fontana;
alle ore 17.00 prenderà il
via
“Per un pugno di libri”,
gioco a quiz con i ragazzi del
Liceo
scientifico “Vincenzo Lilla” di Oria
e con l'associazione “Divertendoci
Insieme”;
alle ore 19.30 l’autore Vincenzo Sardiello
sarà intervistato
sul suo libro
“Racconti in punta di cravatta”,
apprezzata opera dai toni
...vivaci e interessanti.
"Racconti in punta di cravatta" ...il libro
Mercoledì 11 giugno
"Racconti in punta
di Cravatta"
sbarca ad Erchie
L’Assessorato
alle Pari Opportunità del Comune di Erchie,
in collaborazione con la Consulta delle Donne di Erchie,
presenta mercoledì 11 giugno alle ore
19.00 presso
Palazzo Ducale,
il
libro di Vincenzo Sardiello
“Racconti in
punta di cravatta”
edito da Mds
Editore.
Dopo i saluti del Sindaco Giuseppe
Margheriti
e della presidente della Consulta delle Donne
Teresa Mastrangelo,
interverranno il
Neuropsichiatra Vincenzo Capozza
e
l’autore Vincenzo Sardiello.
A
moderare l’incontro sarà l’Assessore alle Pari Opportunità
Chiara Saracino.
Durante la serata sarà presentata l’iniziativa
“Braccialetti Coraggiosi”
a cura della
Consulta delle Donne
in collaborazione con le Portatrici di Santa Lucia.
Vincenzo Sardiello, sociologo ed esperto d’arte,
cura
mostre artistiche e si occupa della regia di spettacoli teatrali.
“Racconti in
punta di cravatta”
è il suo debutto letterario.
Il libro, con illustrazione di copertina a cura
dell’artista Luigi Lerna,
contiene diciannove racconti e due commedie.
Racconti
in punta di cravatta narra frammenti di vite
che si svolgono in città ormai
divenute scenari apocalittici,
in un mondo caotico e sfuggente dove la realtà
ha assunto le sembianze di un incubo.
I personaggi sono quasi tutti dei vinti
esistenziali:
prigionieri delle loro ipocrisie e della loro solitudine,
pongono
il proprio io al centro dell’universo scoprendo,
quasi per caso, che esistono
anche gli altri.
Nella prefazione scrive Paolo Cardoso,
professore dell’Università di Firenze e
psicoterapeuta di chiara fama:
«… molti autori hanno scritto romanzi, racconti,
opere di teatro dove hanno delineato il malessere e
gli stati d’animo della
propria epoca.
Ebbene, anche Vincenzo Sardiello lo fa.
E lo fa in modo
perfetto, dal punto di vista letterario e
del coinvolgimento del lettore.
Ha
poi una qualità che è davvero rara,
oggi che tutti si sentono scrittori e
artisti:
è un autore non banale.
Ed essere “non banali”, è davvero difficile.
Ha saputo delineare dei personaggi che riescono a
esprimere il disagio, la
solitudine e l’isolamento
che regnano oggi sovrani.
È riuscito a far emergere
la difficoltà che moltissimi hanno,
non solo per esprimere i loro veri sentimenti,
ma ancor prima di riconoscerli».
E aggiunge: «Sardiello è un autore colto che
nello scrivere
cerca di essere se stesso.
Leggendolo mi veniva in mente Pennac
e lì per lì non capivo perché.
Poi invece ho compreso che entrambi questi
scrittori hanno
lo stesso modo di stupire, di capovolgere le nostre aspettative
di lettori,
di incuriosirci e di farci riflettere».
Festa Patronale di Sant' Irene 5-6-7 giugno 2014 Erchie (Br)
Festa patronale
Santa Irene,
santa patrona del comune di Erchie,
viene festeggiata ogni anno il 5 giugno.
Il suo culto in Erchie risale al 1700.
Narra la leggenda che nel 1897,
alle 3 pomeridiane, si abbattè su Oria
un violento ciclone che,
oltre a devastare gran parte del paese,
procurò 70 morti e 400 feriti.
Alla stessa ora, un contadino ercolano si stava recando
in campagna; ad un tratto il cielo
divenne minaccioso in quanto il ciclone
che aveva colpito Oria si apprestava
a devastare anche Erchie.
All'improvviso il contadino vide Santa Irene che,
circondata da nuvole e con le braccia aperte,
fermava il ciclone ricacciandolo lontano
da Erchie e impedendo così
un sicuro disastro.
Santa Irene,
santa patrona del comune di Erchie,
viene festeggiata ogni anno il 5 giugno.
Il suo culto in Erchie risale al 1700.
Narra la leggenda che nel 1897,
alle 3 pomeridiane, si abbattè su Oria
un violento ciclone che,
oltre a devastare gran parte del paese,
procurò 70 morti e 400 feriti.
Alla stessa ora, un contadino ercolano si stava recando
in campagna; ad un tratto il cielo
divenne minaccioso in quanto il ciclone
che aveva colpito Oria si apprestava
a devastare anche Erchie.
All'improvviso il contadino vide Santa Irene che,
circondata da nuvole e con le braccia aperte,
fermava il ciclone ricacciandolo lontano
da Erchie e impedendo così
un sicuro disastro.
31 maggio 2014
Santa Lucia... da Venezia il suo Santo Corpo... il ringraziamento del Rettore del Santuario di S. Lucia don Franco Candita
al termine
dell’evento traslazione temporanea
del corpo di S. Lucia
da Venezia a Erchie
Prendo la parola ora e mi
taccio dopo.
In questa concelebrazione del vescovo di Oria Mons. Vincenzo
Pisanello
col clero diocesano e col popolo di Dio
presente e con coloro che si
uniscono spiritualmente a noi,
eleviamo il più bel ringraziamento a Dio
che mediante l’amore di Gesù ha suscitato in Lucia di Siracusa,
Veneziana di
adozione,
una testimone fedele del Vangelo.
Il corpo di santa Lucia nei nove
giorni di permanenza nel
Santuario di Erchie
è stato venerato dagli abitanti di
questa città e
da migliaia di pellegrini.
Grazie a Dio e un grazie a tanti.
A
lei, che ha presenziato alle celebrazioni dell’arrivo e
oggi festa di santa
Lucia il nostro grazie.
Mi auguro che Erchie possa
diventare centro di
fede nel Risorto e di contemplazione della gloria di santa
Lucia
che ha offerto la vita per Iddio e i fratelli.
Divenga, Erchie, un
pilastro di quel ponte ideale tra
Siracusa e Venezia;
con
Siracusa si è realizzato il gemellaggio nel 2009,
e don Sebastiano Amenta,
in
rappresentanza dell’arcivescovo Mons. Pappalardo,
è un artefice di tale
realizzazione e dell’ostensione di
oggetti relati al culto di s. Lucia.
Con
Venezia ci stringe,
per concessione del Patriarca S.Ecc. Mons. F. Muraglia
della traslazione temporanea del corpo di santa Lucia,
quasi un patto di fede
nel nome di Lucia.
In ciò l’interessamento di Mons. Orlando Barbaro,
di don
Renzo Scarpa,
e di don Giuseppe Costantini,
Prefetto delle reliquie della
diocesi Veneta,
hanno sortito l’avveramento di un evento tanto desiderato.
L’uno e l’altro evento erano un desiderio ardente di un piccolo gruppo,
all’inizio, del signor sindaco Giuseppe Margheriti e
del rettore pro tempore
del Santuario don Gianfranco Aquino
e fatto mio, con l’incoraggiamento e il
sostegno fermo e
azzardato del nostro vescovo
Mons. Pisanello.
A questi primi ringraziamenti
aggiungo subito quelli per tantissimi di voi,
e sarei mortificato se ne dimenticassi
qualcuno.
Perciò dico grazie a tutti:
all’Amministrazione comunale che ha sostenuto la causa dell’evento,
considerato
più che straordinario,
agli Uffici dove i loro dirigenti e il personale nel
silenzio e
con dedizione hanno collaborato con la segreterìa del Sindaco e
la
dott.ssa Agata e la Protezione civile.
Grazie agli uomini della vigilanza, alle
autorità militari:
al Maresciallo e ai carabinieri di Erchie,
al comandante e
ai Vigili urbani;
grazie a tutti coloro che hanno reso le celebrazioni liturgiche
decorose e
solenni: i cori e le scholae cantorum.
Alle associazioni, ai gruppi
dei portatori e delle portatrici e
al Comitato S. Lucia che hanno collaborato
nel
mantenere ordine e offrire servizi nel Santuario permettendo un
ordinato e
scorrevole omaggio alla santa, a tutti grazie.
Grazie a tanti che nel silenzio operoso,
con umiltà e grande
disponibilità,
senza un briciolo di visibilità,
hanno reso possibile questa
gioiosa iniziativa di fede
che ha coinvolto migliaia e migliaia di persone.
L’ostensione del corpo della
santa è stata fruibile anche
dalle persone anziane o impossibilitate a
parteciparvi fisicamente,
mediante immagini,
filmati e articoli sull’evento
offerti dai mezzi di
comunicazione e ciò per l’interessamento e
l’impegno del
Credito Cooperativo di Erchie.
Grazie ai tanti che con il
loro sostegno economico e
le offerte hanno reso possibile organizzare una festa
di popolo.
I pellegrini, nelle brevi o prolungate soste davanti alla santa,
hanno potuto esprimere i loro voti,
le loro sofferenze e le invocazioni di
aiuto per un ammalato o
per un figlio in difficoltà economiche o disagio
morale.
Ciò fa passare sopra a immiserimenti di valutazioni sull’opportunità o
meno di questa manifestazione.
È giornata di festa, di richiesta di grazia,
è
giorno dell’amore che fa condividere le sofferenze con
chi soffre e la gioia
con chi gioisce.
La santità di Lucia socializza la fede e rende vivibili
le nostre città,
dà forza alla carità e alla speranza,
e rende dinamica
e solidale la vita e l’esistenza.
Da ultimo, ma non per questo
ultimi, ma insieme con i primi,
un grazie sentito e cordiale al parroco don
Domenico Carenza e
al suo collaboratore don Giuseppe Leporale;
con loro abbiamo
programmato quanto ci competeva
ed essi hanno dimostrato che si può cooperare
senza che
ci siano competizioni inutili e dannose.
La molteplicità delle
iniziative richiedeva presenze contemporanee
in diverse iniziative e ciò è
avvenuto, ognuno ha fatto la sua parte.
Il santuario e le parrocchie sono per i
fedeli,
cui bisogna prestare tutte le attenzioni e offrire la parola di Dio,
i
sacramenti e ogni aiuto spirituale optando per la benevolenza di Dio e
la
protezione di santa Lucia e di sant’Irene che
dal cielo vegliano su questa
popolazione.
Tutto rimarrà a lungo nella memoria e nella storia personale di
ognuno di noi e di Erchie tutta.
Grazie a tutti e santa partecipazione al
convito eucaristico
del Signore che stiamo celebrando! "
don
Franco Candita*
* Rettore del Santuario di
S. Lucia in ERCHIE (BR)
IL
SANTUARIO DI S. LUCIA IN ERCHIE
Giuseppe MORLEO
SANTUARIO
DI SANTA LUCIA V. M. FACCIATA SUD CHIESA SUPERIORE
A sud ovest della provincia di Brindisi, nel cuore
della vecchia “ Terra d’Otranto”, all’interno di quello che una volta era
indicato come “Ager della Foresta Uritana” , oggi in una valle di ulivi
rigogliosi e ultrasecolari, tra trulli e muretti di pietra a secco, che
disegnano il paesaggio, è ubicato l’antico borgo oggi indicato col nome di “Erchie”. Nome altisonante che
presuppone nobili origini legate al
culto di Ercole, Hercules romano, Eracle
greco, divinità venerata anche nella
civiltà messapica.
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Bar Carone - La SCARPETTA
"Lu Picurieddu ti Pasca"
i Miei Pensieri...
Fotografare era la mia passione: mi consideravo soddisfatto solo quando riuscivo a far "parlare" la fotografia.
Dedicavo gran parte del mio tempo a realizzare scatti, sempre con l'intento di cogliere l'attimo negli eventi, nelle cose e nelle manifestazioni più varie della natura.
Amo la spontaneità e mi affido all'intuizione.
I risultati migliori infatti li ottenevo quando fotografo all'insaputa del soggetto, e la foto è pura espressività.
Infine, penso alla fotografia come ad un'arte che matura e si evolve attraverso la passione, l'impegno e a una continua ricerca.
La fotografia è anche, un dettaglio della Vita, poter rivivere con serenità i ricordi di un momento particolare.In queste pagine sono lieto nel proporvi alcuni scatti fotografici dove la naturalezza della scena evidenzia particolari in grado di rendere bella una foto e addolcire la scena fotografata.
Non mi è stato possibile chiedere a tutte le persone, le cui foto sono presenti in questo sito, se gradivano o meno questo inserimento; qualora qualcuna si ritenga offesa o infastidita da ciò, non ha che da telefonarmi o inviarmi e-mail all'indirizzo sotto pagina indicato ed io provvederò a togliere la o le foto indicatemi !
Ricordo a tutti, in ogni caso,
'che questo sito non è a fine di lucro'
ma soltanto una grande soddisfazione personale.