GIORNATA DEL RIFUGIATO AD OSTUNI
Giornata Mondiale del Rifugiato venerdì 17 giugno, alle ore 20:00,
presso il Chiostro di S. Francesco
(Municipio di Ostuni).
La ricorrenza, per lo SPRAR di Ostuni, quest'anno si inserisce in un mese di attività ludiche, interculturali, sportive, di sensibilizzazione, di approfondimento sul tema dell'immigrazione, organizzate dalla rete provinciale
"Da Sud a Sud"
nell'ambito dell'annuale
"Festa dei Popoli e delle Culture"
che l’associazione Huipalas di Mesagne propone sul territorio da otto anni.
Quest'anno la giornata coincide con il decennale di attività del Centro,
il quale è inserito in un sistema nazionale di protezione
(SPRAR- Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati)
che risponde alla normativa nazionale ed agli accordi internazionali in materia di richiesta di asilo e rifugiati.
L'iniziativa del 17 sarà incentrata sullo
scambio tra alcune delle particolarità ed abilità personali e culturali
degli ospiti del centro ed altri rifugiati presenti sul territorio,
ed in particolare si proporranno:
1) Frammenti di storie di vita di persone ospiti del Centro;
2) Intrattenimento con gruppi di musica etnica;
3) Degustazione culinaria e scambio gastronomico tra le culture ospiti ed ospitanti;
4) Laboratori artigianali tenuti dagli ospiti
(tatuaggi henné, lavorazione vetro e metalli, pittura su tela);
5) Proiezione video e distribuzione materiale informativo UNHCR
sui diritti del Rifugiato in diverse lingue.
A tracciare il contorno dell'intera serata si esporrà la
mostra fotografica "Lo sguardo dello straniero",
con foto realizzate da tre fotografi professionisti della provincia di Brindisi
ed altre selezionate attraverso un concorso fotografico provinciale
aperto ai migranti, cui hanno partecipato anche le famiglie ospiti,
organizzato dall’associazione
"TUC- Tribù Urbana Creativa”.
Il Centro di Accoglienza di Ostuni
ha scelto, dal principio, di accogliere un massimo di 15 persone contemporaneamente, organizzate in nuclei familiari anche non completi
o in situazioni di particolare vulnerabilità.
Ad oggi vi hanno soggiornato:
40 nuclei familiari, per complessivi 116 ospiti,
di cui 43 minori, di 23 nazionalità diverse:
Macedone, Kosovara, Albanese, Etiope, Eritrea, Somala, Sudanese, Ghanese, Liberiana, Nigeriana, Kurda/Turca, Kurda/Irachena, Iraniana, Afgana, Colombiana, Cecena, Georgiana, Russa, Armena, Ucraina, del Daghestan, Cingalese, Palestinse, Iraniana.
Accogliere i richiedenti asilo, ospitarli nel Centro, significa supportarli,
con l’ausilio dell’interprete e del legale, nella preparazione
dell’audizione in Commissione;
provvedere alle iscrizioni/rinnovi formali presso gli Enti competenti
(per permessi di soggiorno, codice fiscale, iscrizione a scuola,
iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale, rinnovo libretto sanitario);
favorire l’interazione sociale di adulti e minori attraverso l’inserimento
in servizi e corsi accessibili sul territorio,
offrire loro momenti di approfondimento sia individuali
che di gruppo su aspetti normativi e culturali
propri della tradizione nazionale ed un corso quotidiano
di alfabetizzazione alla lingua italiana.
Dall’ottenimento dello status di rifugiato o del permesso
per protezione sussidiaria o umanitaria,
l’intervento con gli ospiti si sposta poi sull’orientamento
e l’accompagnamento nella ricerca di casa e lavoro,
per consentire loro di intraprendere un percorso autonomo di
(re)inserimento sociale e lavorativo.
Il tempo di permanenza di ogni famiglia presso il
Centro si aggira intorno ad un anno.
Per la serata di venerdì, naturalmente, è gradita la presenza di tutte le persone interessate e sensibili al tema per festeggiare,
commemorare e condividere almeno per una sera
la particolare condizione di chi fugge senza un progetto
dal proprio paese
“…nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza,
religione, cittadinanza, appartenenza a un determinato gruppo sociale
o le sue opinioni politiche…” (Conv. Ginevra, Luglio 1951).
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Festa dei Popoli e della Terra 2011:
gran finale con la Maratona degli Artisti
Grande serata conclusiva per la VIII edizione della Festa dei Popoli e della Terra, organizzata da Huipalas Onlus in collaborazione con le associazioni della Rete Solidale “Da Sud a Sud”.
Domenica 19 giugno, a partire dalle ore 19:30, Piazza Orsini Del Balzo a Mesagne diventerà il “centro del mondo” e la conferma che, basta volerlo, e può esistere un mondo migliore, aperto a tutte le culture e alla cooperazione.
Una grande festa, quindi, con la partecipazione di gruppi musicali provenienti da diverse parti del mondo come: Orchestra Zouihir (Marocco), Mijikenda (Kenya), danze folk dal mondo con Gianni Labate, LaShion Banks, le percussioni de La Manovella e un gruppo nigeriano. Non mancheranno stands gastronomici con degustazione di cibi multietnici, artigianato locale e dal mondo, performance e laboratori teatrali, con la partecipazione di diverse associazioni della Rete Solidale: Centro Interculturale ABUSUAN (Bari), Coop. Soc. A.S.CA., OASI, Divenire, Solidarietà e Rinnovamento, Stella del Salento, Libera provincia di Brindisi, I Segni di Teti, La Manovella, Gruppo Storico, LEO, WWF, OARI AVULS, Caritas, Mijikenda, Medicina Democratica, Janova, AVIS, CSI, Atletica, Salento Fun Park, La Speranza, AIDA, Agesci II, Bottega del Teatro, Effetti d'arte, Free World, TUC, Zona 167.
Anche il WWF, aderendo alle finalità della Festa dei Popoli, partecipa con la propria artista-attrice Rosangela Bovenga nei panni del suo personaggio “Eleuteria Barnum” con lo spettacolo “Eco...di Echi: visioni altre” sulla possibilità di connettersi con successo tra identità diverse, come insegna madre natura, celebrando la festa della diversità-unicità.
Chi ha partecipato alle numerose iniziative inserite nel calendario della Festa dei Popoli e della Terra sa bene che questo è un appuntamento imperdibile, un'esplosione di allegria, colori e musica al servizio della promozione dell'accoglienza e del dialogo interculturale.
Per chi non conosce Huipalas, le sue attività ed i suoi progetti, sarà questa l'occasione giusta per avvicinarsi ai percorsi di convivialità e condivisione che l'associazione promuove per mettere in luce le immense ricchezze e le irrinunciabili opportunità che una vita “attiva e interculturale” può offrire e per spargere i semi di una nuova coscienza “attiva e civile”.