L'ora solare attualmente in vigore sta per dare il cambio all'ora legale.
Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo saluteremo l'orario invernale
per accogliere l'orario estivo e toccherà spostare le lancette
dell'orologio un'ora avanti.
E se la sera farà buio più tardi, purtroppo il cambio orario
ci farà perdere un'ora di sonno.
Il rischio, soprattutto per i soggetti più sensibili, è di risentire degli
effetti negativi dell'ora legale
un po' come nel jet lag,
con la comparsa di mal di testa, insonnia e
stanchezza.
Ecco perché è bene farsi trovare pronti e adottare i rimedi
utili
per non avvertire le “controindicazioni”
del cambio ora solare-legale
sulle abitudini sonno-veglia.
Dopo
i primi giorni di scombussolamento, cominceremo
ad avvertire i benefici
dell'ora legale:
forse non tutti sanno che è stata introdotta per
risparmiare
sui consumi elettrici visto che le giornate in primavera
si
allungano e il sole tramonta un'ora dopo.
Insomma: dal 25 marzo dormiremo di meno
ma godremo di più luce solare.
Gli esperti raccomandano di non ricorrere a sonniferi
per risolvere la situazione, ma a soluzioni più soft e altrettanto efficaci.
Prima di dormire si consiglia di bere una tisana rilassante,
di leggere un buon libro o di provare con esercizi di respirazione.
È
opportuno praticare attività fisica e aerobica (ma non prima di andare a
letto)
e provare ad andare a dormire un po' prima del solito.
Per
contrastare gli effetti collaterali del cambio orario è bene evitare
di
bere caffè o tè verso sera e di abbuffarsi a cena
con cibi grassi o troppo conditi.
Perché esiste l'ora legale?
Oggi noi diamo per scontato il cambio orario,
ma tutti sappiamo davvero perché è stato introdotto
il passaggio da ora solare a legale e viceversa?
L'ora legale non esiste ovunque nel mondo: in Ital
ia e in alcuni paesi dell'Unione europea, come ad esempio in Svizzera,
l'ora legale inizia l'ultima domenica di marzo e
termina l'ultima domenica del mese di ottobre.
Le origini dell'ora legale risalgono al 1784, quando Benjamin Franklin
pubblicò sul quotidiano Journal de Paris una tesi fondata
sul risparmio energetico che poi fu ripresa un secolo
dopo da William Willet, un costruttore inglese.
Visto che la 1° guerra mondiale
aveva impoverito il popolo,
l'introduzione dell'ora legale per
risparmiare sul consumo energetico
trovò ampio consenso.
Ecco che nel 1916 fu approvato il cambio ora legale.
Anche in Italia l'ora legale nasce come misura di guerra,
ma negli anni a venire viene abolita e reintrodotta
diverse volte, fino a che non diventa obbligatoria per legge nel 1965.
Inizialmente durava solo 4 mesi, dal 1996 è così
come la conosciamo oggi (fine marzo-fine ottobre).
A febbraio 2018 alcuni eurodeputati dei Paesi dell'est e nordici,
Finlandia in primis, hanno proposto
ma la richiesta è stata respinta dal Parlamento UE.