26 maggio 2013

Incontro testimonianza ad Oria sulla storia della piccola Palmina Martinelli

“Un No che vale una vita!”
tutto pronto per l’atteso incontro con il 
Magistrato Nicola Magrone
Si terrà giovedi 30 maggio,
 con inizio alle ore 19 presso la sala conferenze 
del Seminario Vescovile oritano,
 l’incontro testimonianza organizzato 
dall’Università Popolare Oritana 
sulla triste vicenda della piccola Palmina Martinelli,
 ragazza fasanese bruciata viva 
perché si opponeva ai suoi aguzzini.

 Nicola Magrone è ’ entrato in magistratura nel 1971,
 ha cominciato facendo il pretore a Monza e
 occupandosi di Edilnord e di Milano Due,
 agli albori delle fortune economiche di Berlusconi;
 è stato Sostituto Procuratore a Bari 
e Presidente della Corte di Assise di Potenza,
 ha seguito indagini e processi drammatici 
contro la criminalità organizzata e 
casi di violenza su giovani donne come quello 
di Palmina Martinelli ed Elisa Claps.

 Sottoposto a scorta per oltre 15 anni perché ripetutamente
 minacciato dalla criminalità organizzata.

 Deputato della Repubblica, eletto con l’associazione
 “Italia Giusta secondo la Costituzione” 
collegata ad Alleanza Democratica.
 E’ uno tra i maggiori esperti italiani di Costituzione,
 da molti anni impegnato in un’associazione proprietaria
 di una piccola casa editrice che ha pubblicato
 testi importanti e di qualità, 
per più di sette anni è stato Procuratore capo 
della Repubblica a Larino.

 “Palmina giudiziariamente è stata trattata 
come una strega e giudicata una calunniatrice, 
manifestazioni come questa testimoniano che 
nelle coscienze si è affermata una verità che le rende giustizia”.

 Lo ha detto il magistrato Nicola Magrone 
durante un incontro organizzato,
 nello scorso mese di Febbraio, 
da Retinopera Salento.

 Palmina Martinelli fu bruciata viva a 14 anni, 
nell’81, a Fasano (Brindisi) perchè non voleva prostituirsi.
 Magrone, all’epoca dei fatti, era il pubblico ministero 
che raccolse a Bari le ultime parole di Palmina Martinelli 
e lottò per la condanna dei colpevoli, 
ma in sede processuale emerse la tesi che la 14enne 
si era suicidata dandosi fuoco. 
Nell’ottobre dello scorso anno la sorella di Palmina,
 Giacomina Martinelli, ha presentato al procuratore 
della Repubblica presso il tribunale di Brindisi,
 Marco Dinapoli, una denuncia chiedendo 
che si cerchino gli “autori dell’omicidio doloso”.
 Per l’omicidio di Palmina Martinelli 
vennero giudicati negli anni Ottanta Giovanni Costantini,
 che Palmina considerava il suo fidanzato,
 e il fratellastro di Costantini, Enrico Bernardi,
 sfruttatore della prostituzione di una delle sorelle di Palmina. 
I due giovani erano stati indicati dalla stessa
 Palmina come responsabili dell’omicidio:
 le parole di Palmina sul letto di morte vennero registrate,
 con l’aiuto dei medici rianimatori,
 dal magistrato che fu pm nel processo di primo grado,
 Nicola Magrone. 
La Corte di Cassazione nell’88 assolse con formula piena 
e definitivamente Costantini e Bernardi stabilendo che
 Palmina si era data alle fiamme da sola.

 “E’ una storia che grida ancora giustizia 
– è il commento del presidente dell’università popolare 
Roberto Schifone – 
è la nostra associazione chiede a voce alta che sia 
resa giustizia a Palmina. 

L’incontro col magistrato Magrone chiude il ciclo 
di incontri monotematici promossi dall’UPO,
 abbiamo volutamente terminare con la storia di 
Palmina affinchè questa chiusura sia preambolo 
all’apertura del prossimo anno, 
l’università popolare non intende stare in silenzio 
e si associa all’appello della sorella della piccola 
martire brindisina: si cerchino gli autori dell’omicidio doloso!”. 

L'incontro sarà aperto dal cantautore pugliese Angelo Presta,
 da sempre impegnato nel mondo del volontariato brindisino, 
che proprio alla storia della piccola Palmina 
ha dedicato due brani.

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