AL CASTELLO DI ORIA UN ULIVO DALLA SELVA DI SAN FRANCESCO
Donato dal vescovo di Assisi alla famiglia Romanin Caliandro.
Esile e fragile, ma destinato a diventare robusto e secolare.
Carico di frutti, non solo materiali.
E’ l’alberello di ulivo che il vescovo di Assisi,
mons. Domenico Sorrentino,
ha benedetto e donato ai proprietari del Castello di Oria,
la famiglia Romanin Caliandro,
durante la visita della delegazione giunta da Oria
qualche settimana fa per presentare ufficialmente il bozzetto
del Palio del Torneo dei Rioni 2011
che legherà la città pugliese con la città di Assisi e la sua diocesi.
Arte, natura e spiritualità.
Ecco i temi che caratterizzano la cerimonia
di benedizione del Palio che domani,
venerdì 5 agosto,
si è svolto presso la Chiesa di Sant’Antonio ad Oria.
Il rito della benedizione sarà officiato alla presenza
del Vescovo di Oria in persona,
mons. Enzo Pisanello.
“E’ un dono inatteso e allo stesso tempo meraviglioso
per il suo messaggio di pace, speranza e rinascita.
L’ulivo della Selva di San Francesco troverà presto dimora
nella grande Piazza d’Armi del Castello
in un giorno di festa per tutti”
ha annunciato Emanuela Romanin, proprietaria del maniero.
“Lo Spirito di Assisi accompagni i giorni di festa
che attendono il castello e la città di Oria
– ha dichiarato il presule assisano –
L’omaggio dei Romanin alla tradizione e all’arte,
attraverso l’opera del Maestro Afrune,
pone al centro dell’attenzione il ruolo delle donne
e il valore del lavoro e della preghiera”.
La Selva di San Francesco comprende un vasto e
antichissimo terreno boschivo adiacente alla Basilica Superiore di Assisi
ed è un bosco antichissimo di sessanta ettari che comprende
la Chiesa benedettina di Santa Croce, edificio del 1200.
Poco più di un secolo fa, la Piazza d’Armi del Castello di Oria
fu affidata alle cure delle monache benedettine
che qui impiantarono orti e vigneti,
praticando la regola della Preghiera e del Lavoro.
In quello stesso magnifico spazio che domina il paesaggio
tra Brindisi e Taranto un nuovo albero racconterà della Puglia
e dell’Umbria che s’incontrano
in nome di Federico II, san Francesco e santa Chiara.
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