di William-Adolphe Bouguereau (1825–1905)
Storia
L'idea di commemorare i defunti
 in suffragio nasce su ispirazione di 
un rito bizantino 
che celebrava infatti tutti i morti,
 il sabato prima 
della domenica di Sessagesima 
- così chiamata prima della riforma liturgica del Concilio Vaticano II - 
ossia la domenica che precede di due settimane l'inizio della quaresima, 
all'incirca in un periodo compreso fra la fine di gennaio 
ed il mese di febbraio. 
Nella chiesa latina il rito viene fatto risalire all'abate benedettino
 sant'Odilone di Cluny nel 998: 
con la riforma cluniacense stabilì infatti che le campane dell'abbazia 
fossero fatte suonare con rintocchi funebri dopo i vespri 
del 1 novembre per celebrare i defunti, 
ed il giorno dopo l'eucaristia sarebbe stata offerta
 "pro requie omnium defunctorum"
 successivamente il rito venne esteso a tutta la Chiesa Cattolica. 
Ufficialmente la festività, chiamata originariamente 
del XIV secolo.
In Italia
È consuetudine, nel giorno dedicato al ricordo dei defunti, 
visitare i cimiteri locali e portare in dono fiori sulle tombe dei propri cari.
In molte località italiane è diffusa l'usanza di preparare alcuni dolciumi, 
chiamati infatti dolci dei morti, 
per celebrare la giornata. 
In Sicilia durante la notte di Ognissanti la credenza vuole che 
i defunti della famiglia lascino dei regali per i bambini insieme 
alla frutta di Martorana e altri dolci caratteristici.
Nella provincia di Massa Carrara la giornata è l'occasione 
del bèn d'i morti, 
con il quale in origine gli estinti lasciavano in eredità
 alla famiglia
 l'onore di distribuire cibo ai più bisognosi, 
mentre chi possedeva una 
cantina offriva ad ognuno 
un bicchiere di vino; 
ai bambini inoltre 
veniva messa al collo la sfilza,
 una collana fatta di mele e castagne bollite.
Nella zona del monte Argentario
 era tradizione cucire
 delle grandi tasche sulla parte anteriore dei 
vestiti dei bambini orfani,
 affinché ognuno potesse metterci qualcosa in
 offerta,
 cibo o denaro.
 Vi era inoltre l'usanza di mettere delle 
piccole scarpe
 sulle tombe dei bambini defunti perché si pensava che
 nella notte del 2 novembre le loro anime
 (dette angioletti)
 tornassero in mezzo ai vivi.
Nelle comunità dell'Italia meridionale 
dell'Eparchia di Lungro e 
  si commemorano i defunti secondo la tradizione orientale 
Le celebrazioni vengono effettuate nelle settimane 
precedenti la Quaresima.
In Abruzzo, conformemente a quanto avviene 
nel mondo anglosassone in occasione della festa di Halloween, 
era tradizione scavare e intagliare le zucche e porvi 
poi una candela all'interno per utilizzarle come lanterne. 
 


 





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