05 febbraio 2024

Vittime delle foibe: il 10 febbraio l’Italia celebra il Giorno del Ricordo


 








Nella ricorrenza, 
con l’obiettivo di conservare la memoria 
di quelle vicende, 
vengono organizzati convegni,
incontri,  dibattiti 
e iniziative rivolte soprattutto ai giovani.

Le chiamano ‘foibe’, sono cavità carsiche dell’Istria, voragini a strapiombo di origine naturale.
Lì, alla fine della seconda guerra mondiale, furono gettati, anche vivi, migliaia di soldati e di civili. L’ondata di cieca violenza e di esecuzioni sommarie, che coinvolse partigiani, tedeschi, fascisti e l’esercito di Tito, durò fino al 1947.


Quando vennero definiti i confini, e l’Istria e la Dalmazia sono state cedute alla Jugoslavia,
migliaia di istriani, fiumani e dalmati furono costretti all’esodo dalle loro terre.
Per conservare la memoria delle vittime delle foibe e della tragedia vissuta dagli esuli,
la Repubblica italiana ha istituito nel 2005 il Giorno del Ricordo, una solennità civile che viene celebrata il 10 febbraio di ogni anno.
In occasione della ricorrenza vengono organizzati convegni, incontri, dibattiti e iniziative rivolte soprattutto ai giovani studenti.

La legge n. 92 del 30 marzo 2004, che ha istituito la ricorrenza civile, ha decretato anche la nascita
del Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata, con sede a Trieste, e l’Archivio museo storico di Fiume, con sede a Roma.
Inoltre, sono previste iniziative per la valorizzazione del patrimonio culturale, storico, letterario e artistico e per preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate.
Durante le celebrazioni vengono consegnate, ai discendenti delle vittime che ne fanno richiesta, un’insegna metallica in acciaio brunito e smalto che reca la scritta ‘La Repubblica italiana ricorda’ e un diploma a titolo onorifico a firma del Presidente della Repubblica. Per la concessione di tale riconoscimento è stata istituita una commissione, presieduta dal presidente del Consiglio dei ministri o da persona da lui delegata, che ha il compito di esaminare le domande.
Fonte: Ministero dell’Interno

La legge istitutiva del Giorno del Ricordo

Legge 30 marzo 2004, n.92

Istituzione del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai coniugi degli infoibati

Art. 1.
1. La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale «Giorno del ricordo» al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
2. Nella giornata di cui al comma 1 sono previste iniziative per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole di ogni ordine e grado. È altresì favorita, da parte di istituzioni ed enti, la realizzazione di studi, convegni, incontri e dibattiti in modo da conservare la memoria di quelle vicende. Tali iniziative sono, inoltre, volte a valorizzare il patrimonio culturale, storico, letterario e artistico degli italiani dell’Istria, di Fiume e delle coste dalmate, in particolare ponendo in rilievo il contributo degli stessi, negli anni trascorsi e negli anni presenti, allo sviluppo sociale e culturale del territorio della costa nord-orientale adriatica ed altresì a preservare le tradizioni delle comunità istriano-dalmate residenti nel territorio nazionale e all’estero.
3. Il «Giorno del ricordo» di cui al comma 1 è considerato solennità civile ai sensi dell’articolo 3 della legge 27 maggio 1949, n. 260. Esso non determina riduzioni dell’orario di lavoro degli uffici pubblici né, qualora cada in giorni feriali, costituisce giorno di vacanza o comporta riduzione di orario per le scuole di ogni ordine e grado, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge 5 marzo 1977, n. 54.
4. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

Art. 2.
1. Sono riconosciuti il Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata, con sede a Trieste, e l’Archivio museo storico di Fiume, con sede a Roma. A tale fine, è concesso un finanziamento di 100.000 euro annui a decorrere dall’anno 2004 all’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata (IRCI), e di 100.000 euro annui a decorrere dall’anno 2004 alla Società di studi fiumani.
2. All’onere derivante dall’attuazione del presente articolo, pari a 200.000 euro annui a decorrere dall’anno 2004, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2004-2006, nell’ambito dell’unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2004, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero.
3. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 3.
1. Al coniuge superstite, ai figli, ai nipoti e, in loro mancanza, ai congiunti fino al sesto grado di coloro che, dall’8 settembre 1943 al 10 febbraio 1947 in Istria, in Dalmazia o nelle province dell’attuale confine orientale, sono stati soppressi e infoibati, nonché ai soggetti di cui al comma 2, è concessa, a domanda e a titolo onorifico senza assegni, una apposita insegna metallica con relativo diploma nei limiti dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 7, comma 1.
2. Agli infoibati sono assimilati, a tutti gli effetti, gli scomparsi e quanti, nello stesso periodo e nelle stesse zone, sono stati soppressi mediante annegamento, fucilazione, massacro, attentato, in qualsiasi modo perpetrati. Il riconoscimento può essere concesso anche ai congiunti dei cittadini italiani che persero la vita dopo il 10 febbraio 1947, ed entro l’anno 1950, qualora la morte sia sopravvenuta in conseguenza di torture, deportazione e prigionia, escludendo quelli che sono morti in combattimento.
3. Sono esclusi dal riconoscimento coloro che sono stati soppressi nei modi e nelle zone di cui ai commi 1 e 2 mentre facevano volontariamente parte di formazioni non a servizio dell’Italia.

Art. 4.
1. Le domande, su carta libera, dirette alla Presidenza del Consiglio dei ministri, devono essere corredate da una dichiarazione sostitutiva di atto notorio con la descrizione del fatto, della località, della data in cui si sa o si ritiene sia avvenuta la soppressione o la scomparsa del congiunto, allegando ogni documento possibile, eventuali testimonianze, nonché riferimenti a studi, pubblicazioni e memorie sui fatti.
2. Le domande devono essere presentate entro il termine di dieci anni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Dopo il completamento dei lavori della commissione di cui all’articolo 5, tutta la documentazione raccolta viene devoluta all’Archivio centrale dello Stato.

Art. 5.
1. Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri è costituita una commissione di dieci membri, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri o da persona da lui delegata, e composta dai capi servizio degli uffici storici degli stati maggiori dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri, da due rappresentanti del comitato per le onoranze ai caduti delle foibe, da un esperto designato dall’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata di Trieste, da un esperto designato dalla Federazione delle associazioni degli esuli dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, nonché da un funzionario del Ministero dell’interno. La partecipazione ai lavori della commissione avviene a titolo gratuito. La commissione esclude dal riconoscimento i congiunti delle vittime perite ai sensi dell’articolo 3 per le quali sia accertato, con sentenza, il compimento di delitti efferati contro la persona.
2. La commissione, nell’esame delle domande, può avvalersi delle testimonianze, scritte e orali, dei superstiti e dell’opera e del parere consultivo di esperti e studiosi, anche segnalati dalle associazioni degli esuli istriani, giuliani e dalmati, o scelti anche tra autori di pubblicazioni scientifiche sull’argomento.

Art. 6.
1. L’insegna metallica e il diploma a firma del Presidente della Repubblica sono consegnati annualmente con cerimonia collettiva.
2. La commissione di cui all’articolo 5 è insediata entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge e procede immediatamente alla determinazione delle caratteristiche dell’insegna metallica in acciaio brunito e smalto, con la scritta «La Repubblica italiana ricorda», nonché del diploma.
3. Al personale di segreteria della commissione provvede la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Art. 7.
1. Per l’attuazione dell’articolo 3, comma 1, è autorizzata la spesa di 172.508 euro per l’anno 2004. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2004-2006, nell’ambito dell’unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2004, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero.
2. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
3. Dall’attuazione degli articoli 4, 5 e 6 non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

02 febbraio 2024

2 febbraio Festa della Candelora

Candelora, 2 febbraio 2022: 

cos’è e cosa significa questa festività




 Questa notte, tra il 1 e il 2 febbraio, 
si celebra la Candelora, la Festa di Mezzo Inverno.

La Candelora è una delle quattro feste che anticipano i passaggi di
stagione indicati normalmente dai solstizi e dagli equinozi. 
 
Questa celebrazione quindi segna il passaggio dell’inverno alle
 “promesse” primaverili, perchè il freddo e la pioggia 
non sono ancora terminati, anzi.
La tradizione della Candelora nel passato

Si consacra in qualche modo il ritorno alla vita e,
 nello specifico della tradizione cristiana,
il 2 febbraio è il giorno in cui si celebra la presentazione di
Gesù al Tempio e Maria dopo i 40 giorni dal parto viene
 “purificata”.
 Così per la Candelora bisogna indossare abiti candidi che indichino
purezza e bisogna avere con sé una candela
(proprio come si faceva in una antichissima festività in cui le donne
 a febbraio procedevano per la città con una candela in mano per purificarla).


La Candelora, però,
 corrisponde anche ad un’altra festa celtica, quella dell’Imbolc,
 che è proprio la festa di mezzo inverno.
 Imbolc infatti significa in grembo, 
una promessa quindi della primavera in arrivo.
 Le festività legate alla notte tra il 1 e il 2 febbraio sono
 in realtà moltissime e hanno però dei punti in comune 
che sono la presenza di una divinità materna e benevola,
 la presenza di un elemento luminoso che viene protetto e
 la purificazione proprio attraverso la luce.
Del resto, questo pare proprio essere il periodo dell’anno in cui 
la luce nata nel Solstizio di Inverno comincia a manifestarsi 
e le giornate iniziano ad allungarsi lentamente,
 ma è una luce proprio tenue,
 come quella delle candele celebrate nella Candelora infatti!

I proverbi sul clima e sulla Candelora

C’è poi un antico proverbio legato a questa giornata che recita:
 “Per la santa Candelora se nevica o se pioa dell’inverno semo fora”.
 Si tratta di proverbio popolare nato nel 474 d.C. dal patrarica di Roma,
 Gelasio, e riguarda proprio il passaggio delle stagioni.
 Infatti questo proverbio significa proprio che se nevica o piove 
nel giorno della Candelora, 
poco importa perchè in ogni caso “siamo fuori dall’inverno”.
 I proverbi con la Candelora al centro sono tantissimi 
e tutti sono legati in qualche modo al clima 
e alla fine della stagione più fredda.
 

25 gennaio 2024

27 gennaio Giornata della Memoria.... per non dimenticare!





La Shoah 
è "una tragica esperienza,
ancora carica di insegnamenti e di valori 

per le nuove generazioni".
Senza la memoria la speranza non potrebbe esistere.

Il Giorno della Memoria 
è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 
del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano 
che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale 
di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione 
delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo
dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita 
hanno protetto i perseguitati.
lign: center;"> Il testo dell'articolo 1 della legge 
così definisce le finalità del Giorno della Memoria:

« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, 
data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz,
 "Giorno della Memoria", 
al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico),
 le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, 
gli italiani che hanno subìto la deportazione, 
la prigionia,  la morte,  
nonché  coloro  che, anche  in   campi   e schieramenti  diversi, 
 si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita       
   hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati. »
                                 
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino,
 arrivarono presso la città polacca di Oświęcim 
(nota con il nome tedesco di Auschwitz),
 scoprendo il suo tristemente famoso
e liberandone i pochi superstiti.
 La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti 
rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo 
l'orrore del genocidio nazista.
Il 27 gennaio il ricordo della Shoah
cioè lo sterminio del popolo ebreo,
 è celebrato anche da molte altre nazioni, 
tra cui la Germania e la Gran Bretagna
così come dall'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7[2] 

In realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente
 a liberare dei campi, Chełmno, e Bełżec
ma questi campi detti più comunemente di 
"annientamento" erano vere e proprie fabbriche 
di morte dove i prigionieri e i deportati 
venivano immediatamente gasati, salvando solo pochi 
 
Tuttavia l'apertura dei cancelli ad Auschwitz, 
dove 10-15 giorni prima i nazisti si erano rovinosamente 
ritirati portando con se in una 
 tutti i prigionieri abili, molti dei quali morirono 
durante la marcia stessa,
 mostrò al mondo non solo molti testimoni della tragedia,
 ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento 
del lager 
(anche se è doveroso dire che due dei forni crematori 
situati in Birkenau I e II furono distrutti nell'autunno del 1944).
 
In Italia sono ufficialmente più di 400 le persone insignite dell'alta onorificenza dei
per il loro impegno a favore degli ebrei perseguitati durante

05 gennaio 2024

Epifania 2024

L’Epifania tutte le feste le porta via!“:
 la Befana il 6 gennaio è simbolo del termine 
delle feste natalizie e del nuovo anno.

Nel giorno dell’Epifania il mondo cristiano ricorda 
 l’incontro dei Re Magi con Gesù Bambino e la loro 
conversione alla nuova dottrina. 
Il termine deriva dal greco
 “Epiphàneia”,
 che significa letteralmente
 “manifestazione”, “venuta”, “presenza divina”.

 ...proposta una selezione di
 frasi simpatiche da inviare alle persone
 a noi care per fare 
gli auguri di 
“Buona Epifania”

Alcuni esempidi frasi simpatiche:

Io della Befana ne ho piene le calze.
 Buona Epifania a tutti!

La Befana quest’anno a causa di un improvviso malore non potrà lavorare:
 perché non invii alla associazione delle befane il tuo curriculum? 
Hai buone possibilità di essere assunta!

Ricordati di revisionare la scopa e volare in alto quando passi sopra la mia casa. 
Auguri per la tua festa!
Entrato in vigore il decreto sul controllo della velocità riguardante lo spazio aereo… 
Gioia, vai piano stanotte, che ti sequestrano la scopa!
Complimenti Lei è stata scelta tra migliaia di donne per il suo viso, 
per il suo aspetto e per il suo portamento.. Venga a ritirare il premio: una bellissima scopa… Auguri Befana!
Vesuviana, americana o australiana non c’è differenza di Befana ed anche tu che sei la mia più cara amica oggi con la scopa in giro devi far una gran fatica!
Ieri notte il cielo era bellissimo, pieno di stelle… poi guardando meglio ho visto te… ma mi spieghi dove andavi su quella scopa?
Ma non era l’otto marzo la festa delle donne? Invece scopro che è il 6 gennaio, care Befane tanti auguri!
Perché ti sei rubata la mia scopa? Te l’avrei prestata volentieri se me l’avessi chiesta. Auguri amica Befana
Se qualcuno ti dà della Befana non offenderti. Ti sta dicendo che sei un’epifania, una manifestazione di bellezza e grazia
Ieri notte il cielo era bellissimo, pieno di stelle… poi guardando meglio ho visto te… ma mi spieghi dove andavi su quella scopa? Sei sempre in anticipo!
Oggi è la Befana volevo farti gli auguri, sperando di non scontrarci di nuovo con le scope! Tanti auguri amica.
Ciao bella, volevo dirti che nel negozio vicino a casa mia ci sono i saldi! 
Ti conviene fare un salto per trovare la scelta. 
Costa tutto poco: la scopa volante solo 5 euro, 3 scope 10 euro, 
e poi vendono anche le scarpe, così finalmente butti quelle rotte dell’anno scorso. E poi c’è anche la dentiera a 15 euro! Rimettiti in forma per il 6 gennaio!
Befana per te è tutto l’anno! Auguri

L’Epifania tutte le feste si porta via… invece del carbone potresti regalarmi 
una bilancia per smaltire tutte le precedenti abbuffate? Grazie, cara Befana!

Stanotte il meteo dice che farà freddissimo! 
Copriti per il tuo giro sulla scopa, mi raccomando!
E’ previsto un improvviso abbassamento delle temperature per la notte dell’Epifania. 
Mi raccomando, non farmi stare in pensiero: 
copriti bene quando vai a cavallo… della tua magica scopa!
La Befana quest’anno sarà diversa dagli altri anni! 
Come minimo si farà un selfie mentre consegna il carbone… Auguri!
Scopa scopetta la sfiga non ti becca, rospo rospino quest’anno sarà divino… 
Se la fortuna vuoi trovare ad altre befane lo devi mandare! Auguri collega!

Ho sentito dire che per tutto il mese di gennaio le concessionarie offrono
 incentivi statali per l’acquisto di un nuovo veicolo. 
Approfitta dell’occasione e affrettati a rottamare
 la tua vecchia scopa a carbone! 
 
Auguri Befana!

E’ bello pensare che le storie sulla Befana siano senza tempo, 
ed è bello sapere che qualcuno ti porti balocchi ma anche sogni… 
Buona Epifania!

Viene viene la befana
da una terra assai lontana
così lontana che non c’è…
la befana sai chi è?
La befana viene viene
se stai zitto la senti bene.
Se stai zitto ti addormenti
la befana più non senti
la befana poveretta
si confonde per la fretta
invece del treno che avevano ordinato
un po’ di carbone mi ha lasciato.


16 dicembre 2023

"La Matonna ti lu Tuzzu" 24 dicembre 2023

 "La Matonna ti lu tuzzu"
 All’alba della vigilia di Natale la Madonna tuzza 

All’alba della vigilia di Natale – anzi, 
quando ancora il sole nemmeno ha lasciato l’antro della notte 
 ogni anno si ripete un suggestivo quanto antico rito 
nella Basilica Cattedrale di Oria; 
il rito ricorda il vagare della Vergine Maria alla faticosa ricerca di un posto
 in cui dare alla luce Gesù e i numerosi rifiuti di ospitalità. 
L’effige della Vergine, in attesa sul sagrato, alle 6.00 “bussa” 
al portone principale della Cattedrale oritana che 
– spalancandosi –
 viene accolta nell’imponente edificio sacro da 
centinaia di fedeli sulle dolcissime note della “Pastorale”,
 marcia sinfonica del XVIII secolo il cui autore resta ignoto
 colonna sonora della festività natalizie oritane; 
una volta che la Vergine è entrata nella Cattedrale, 
viene celebrata la santa Messa. 
Il rito viene fatto risalire al XVIII secolo e 
ha i connotati della “spettacolarizzazione” caratteristica 
di quel periodo in cui riti e celebrazioni 
– un po’ come i “misteri” medievali – 
proponevano scene dei momenti della salvezza o 
della vita di Gesù, della Madonna e dei santi 
con funzione didascalica e pedagogica. 
Una lapide presente in una cappella gentilizia del 
cimitero monumentale di Oria attribuisce un ruolo importante 
nella definizione di questo rito natalizio al canonico
 Vincenzo Marsella, 
sacerdote membro del Capitolo della Cattedrale oritana. 
L’effige protagonista del rito è quella della Madonna del Carmine,
 titolare dell’Arciconfraternita della Morte i cui
 membri inoltre la recano in spalla per tale occasione. 
Prof. Pierdamiano M. Mazza    
Presidente de Il Pozzo e l'Arancio
Foto di Luca Carbone edizione 2008


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"Lu Picurieddu ti Pasca"

i Miei Pensieri...

Fotografare era la mia passione: mi consideravo soddisfatto solo quando riuscivo a far "parlare" la fotografia.

Dedicavo gran parte del mio tempo a realizzare scatti, sempre con l'intento di cogliere l'attimo negli eventi, nelle cose e nelle manifestazioni più varie della natura.

Amo la spontaneità e mi affido all'intuizione.

I risultati migliori infatti li ottenevo quando fotografo all'insaputa del soggetto, e la foto è pura espressività.

Infine, penso alla fotografia come ad un'arte che matura e si evolve attraverso la passione, l'impegno e a una continua ricerca.

La fotografia è anche, un dettaglio della Vita, poter rivivere con serenità i ricordi di un momento particolare.

In queste pagine sono lieto nel proporvi alcuni scatti fotografici dove la naturalezza della scena evidenzia particolari in grado di rendere bella una foto e addolcire la scena fotografata.


Non mi è stato possibile chiedere a tutte le persone, le cui foto sono presenti in questo sito, se gradivano o meno questo inserimento; qualora qualcuna si ritenga offesa o infastidita da ciò, non ha che da telefonarmi o inviarmi e-mail all'indirizzo sotto pagina indicato ed io provvederò a togliere la o le foto indicatemi !

Ricordo a tutti, in ogni caso,

'che questo sito non è a fine di lucro'

ma soltanto una grande soddisfazione personale.

-.-