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24 febbraio 2016
03 settembre 2015
MedievalFest Brindisi dal 4 al 6 settembre 2015
...gesti autentici con spettacoli e
scenografia di grande effetto.
MedievalFest
perché la storia non è soltanto nei libri:
si racconta
nelle forme urbane,
nei costumi,
nelle abitudini,
nei giochi e
nell'arte...
...con accampamento militare
con spettacoli a tema a cura
dei Milites Friderici II di
Oria
10 aprile 2015
Investitura del Cavaliere Teutonico
...Si narra che in una città chiamata Selem, in Libia,
vi era un grande stagno, tale da poter nascondere un drago, che,
avvicinandosi alla città, uccideva con il fiato tutte le persone che
incontrava.
Gli abitanti gli offrivano per placarlo due pecore al
giorno,
ma quando queste cominciarono a scarseggiare furono costretti a
offrirgli
una pecora e un giovane tirato a sorte.
Un giorno fu estratta la giovane figlia del re, la principessa Silene.
23 ottobre 2014
1984-2014: trent'anni di ricerche e studi archeologici in Oria ...
https://www.facebook.com/storiapatria.oria
La sezione di Oria della Società di Storia Patria per la Puglia
organizza il
X convegno dei Comuni Messapici,
Peuceti e Dauni
sul tema
“1984-2014: trent’anni di ricerche e studi archeologici
in Oria nel contesto territoriale dell’Alto Salento”.
20 agosto 2014
Corradino di Svevia e il Regno del Sole
In occasione del suo decimo anno di attività,
la Compagnia d’Arme
metterà in scena un nuovo grande spettacolo
dal titolo
“Corradino di
Svevia e il Regno del Sole”
che si terrà domenica 24 Agosto alle ore
21.00,
all’interno del campo del Torneo
presso l’Istituto dei Padri
Rogazionisti
ad Oria.
Quasi un anno di lavoro per portare in scena
le vicissitudini di Corradino di Svevia,
appena 14enne, nipote di Federico II,
e ultimo pretendente al trono del
regno
che fu di suo nonno.
Diretti dal regista Cosimo De Tommaso,
quasi cento rievocatori,
attori e comparse daranno vita
alla
drammatica storia ricostruita
attraverso uno studio specifico e
capillare delle fonti storiografiche,
che assicurano quanto più
un’adesione
alla veridicità storica.
Inoltre in occasione dell’evento sarà
presentata il reparto di Cavalleria
composto dalla
Scuderia della famiglia Nisi
che nell’ultimo anno ha ingrossato
le fila
della Compagnia d’Arme.
Chi assisterà alla manifestazione sarà inghiottito
dalla carica emotiva propria
della vicenda raccontata,
accentuata da effetti scenici,
battaglie e da un cast di attori
numeroso.
Un evento da non perdere sia
per gli appassionati di
storia,
sia per coloro che da anni seguono
le attività della prima
Compagnia d’Arme oritana,
che nel corso di dieci anni di vita
non ha mai
mancato di entusiasmare,
coinvolgere e sorprendere lo spettatore,
raccontando storie passate e
valorizzando il territorio.
Ingresso: Biglietto intero 5,00 euro
ridotto (fino a 12 anni di età) 3,00 euro
info 3381466265
Ingresso: Biglietto intero 5,00 euro
ridotto (fino a 12 anni di età) 3,00 euro
info 3381466265
01 marzo 2014
"La Storia di un Protagonista del Sud" il libro di Antonio Somma
L'Associazione Pro Loco e
il Comune di Erchie
presentano,
Sabato 22 Marzo alle ore 18.30 presso
il Palazzo Ducale di
Erchie,
il volume
“La storia di un protagonista del sud Antonio Somma”
a
cura di Alessandro Rodia.
Interverranno:
Interverranno:
18 gennaio 2014
XI Secolo - incontro con tre autori
Incontro con 3 autori di pubblicazioni
inerenti temi legati all'XI secolo (XI-XII)
Danny Vitale
Il Tempio di S..Giovanni al Sepolcro.
Danny Vitale
Il Tempio di S..Giovanni al Sepolcro.
Simboli, simbolismi e allegorie.
Dario Stomati
Magarito, il leggendario Arcipirata da Brindisi
Cristian Guzzo
L’esercito normanno nel meridione d’Italia
Dirige i lavori Anna Cinti
Nel corso dell’incontro interverrà
Dario Stomati
Magarito, il leggendario Arcipirata da Brindisi
Cristian Guzzo
L’esercito normanno nel meridione d’Italia
Dirige i lavori Anna Cinti
Nel corso dell’incontro interverrà
una rappresentanza dei
Vikings Italy
Gruppo Archeo Brindisi
Vikings Italy
Associazione Le Colonne
Sabato 25 Gennaio 2014,
Gruppo Archeo Brindisi
Vikings Italy
Associazione Le Colonne
Sabato 25 Gennaio 2014,
presso Collezione archeologica Faldetta
ore 17,00
13 gennaio 2014
14 novembre 2013
27 maggio 2013
La Storica Parata dei Turchi - Potenza
I Milites Friderici II alla Storica Parata dei Turchi
Potenza
29 maggio 2013, Ore 19.30
Campo Sportivo “Viviani”
La storica parata dei turchi.
Patrimonio d’Italia per la Tradizione
L a Storica Parata dei Turchi è la festa della
nostra Città alla quale tutti i cittadini
partecipano emotivamente.
Una festa di popolo che si trascina di generazione
in generazione nella quale sono coinvolte molte Associazioni cittadine che collaborano
attivamente alla buona riuscita dell’evento con iniziative mirate e aggreganti per tutte le fasce
di età della Città.
Essa si svolge in occasione della vigilia della festa
di età della Città.
Essa si svolge in occasione della vigilia della festa
in cui si commemora il Santo Patrono,
Gerardo da Piacenza,
Gerardo da Piacenza,
ormai da più di quattro secoli.
L’importante riconoscimento di
“Patrimonio d’Italia per la Tradizione”
“Patrimonio d’Italia per la Tradizione”
che la Storica Parata dei Turchi ha ottenuto nel
luglio del 2011 da parte nel Ministero del Turismo,
luglio del 2011 da parte nel Ministero del Turismo,
aggiunge non solo una importante
onorificenza a questa centenaria tradizione
onorificenza a questa centenaria tradizione
di popolo ma conferma che le scelte intraprese
da questa Amministrazione si sono rivelate
giuste e sono servite a restituire all’intera Città,
un evento che è l’anima stessa di Potenza,
da questa Amministrazione si sono rivelate
giuste e sono servite a restituire all’intera Città,
un evento che è l’anima stessa di Potenza,
ne costituisce identità e appartenenza.
Proprio per questi motivi, l’Amministrazione,
sollecitata dal Comitato tecnicoscientifico
e da altre importanti istituzioni,
ha ritenuto di candidare questo evento
nella lista rappresentativa del
Patrimonio immateriale dell’UNESCO.
Patrimonio immateriale dell’UNESCO.
Un ringraziamento al Comitato tecnico-scientifico
che, dal 2010, ha saputo riorganizzare l’intero evento: questo stesso Comitato ha elaborato
un disciplinare che è stato approvato
che, dal 2010, ha saputo riorganizzare l’intero evento: questo stesso Comitato ha elaborato
un disciplinare che è stato approvato
in Consiglio Comunale, a maggio del 2011.
Aver voluto approvare un disciplinare su
questa tradizione è stato un altro importante
passo di questa Amministrazione:
in esso si stabiliscono regole fondamentali
che servono a tutelare la nostra
tradizione ma non a fermarla o a cristallizzarla.
tradizione ma non a fermarla o a cristallizzarla.
La Città di Potenza si identifica nella Storica
Parata dei Turchi: vengono fatti sfilare,
Parata dei Turchi: vengono fatti sfilare,
come in una pellicola di un film,
900 anni di storia cittadina,
900 anni di devozione verso il Santo Patrono,
435 anni di un evento che si ripete ciclicamente
ma è sempre nuovo e sempre
amato con la stessa intensità.
Una festa che affonda le origini nel
Mediterraneo
amato con la stessa intensità.
Una festa che affonda le origini nel
Mediterraneo
e che si confronta con le grandi civiltà
che in questo mare si sono succedute,
che in questo mare si sono succedute,
incontrate e scontrate.
Una festa di uomini, donne e
bambini, una festa di musica e suoni,
bambini, una festa di musica e suoni,
una festa di aggregazione per l’intera Città
e per ogni suo abitante.
Buona Parata dei Turchi!
Vito Santarsiero
Sindaco della Città di Potenza
Sindaco della Città di Potenza
Il restauro della memoria
L a Storica Parata dei Turchi racchiude
L a Storica Parata dei Turchi racchiude
una lunga tradizione popolare della città di
Potenza strettamente legata, almeno negli ultimi 200 anni, al Patrono, San Gerardo da Piacenza.
Potenza strettamente legata, almeno negli ultimi 200 anni, al Patrono, San Gerardo da Piacenza.
Leggenda che si confonde con la storia della città e quella della fede del suo popolo.
Gerardo La Porta arrivò a Potenza nel 1111. Da Piacenza, in realtà, arrivarono
tre santi uomini che ricoprirono la carica di vescovo:
tre santi uomini che ricoprirono la carica di vescovo:
Alberto fu vescovo a Siponto,
Gerardo a Troia e Gerardo a Potenza.
La presenza di questo vescovo a
Gerardo a Troia e Gerardo a Potenza.
La presenza di questo vescovo a
Potenza fu un avvenimento molto importante
per la città:
egli si fece amare molto dal popolo per la mitezza
del carattere e la grande cultura così
come apprendiamo dalla descrizione della sua vita,
per la città:
egli si fece amare molto dal popolo per la mitezza
del carattere e la grande cultura così
come apprendiamo dalla descrizione della sua vita,
scritta dal suo successore,
il vescovo Manfredo.
In questa biografia, si mettono in
il vescovo Manfredo.
In questa biografia, si mettono in
evidenza i molti miracoli che Gerardo
compì durante il suo episcopato e l’attenzione
compì durante il suo episcopato e l’attenzione
che rivolgeva verso i giovani.
Gerardo
morì nel 1119: 5 anni dopo, e cioè nel 1124,
morì nel 1119: 5 anni dopo, e cioè nel 1124,
egli fu canonizzato.
Dopo qualche anno,
la Cattedrale di Potenza
la Cattedrale di Potenza
fu dedicato al nuovo santo e, da allora,
il popolo potentino si
riconosce in questo uomo e
riconosce in questo uomo e
lo festeggia con grande devozione.
A San Gerardo è legata la secolare tradizione
della cacciata dei Turchi dalla città ma questa
è una leggenda che, pian piano, il popolo
potentino costruì e si tramandò oralmente
per molti secoli.
A San Gerardo è legata la secolare tradizione
della cacciata dei Turchi dalla città ma questa
è una leggenda che, pian piano, il popolo
potentino costruì e si tramandò oralmente
per molti secoli.
Infatti, nella descrizione della vita di
San Gerardo scritta dal vescovo Manfredo,
San Gerardo scritta dal vescovo Manfredo,
non c’è nessun riferimento a questo miracolo né,
in altre fonti, c’è notizia
dell’arrivo di popolazioni arabe in città.
Invece, risulta molto verosimile far risalire la
in altre fonti, c’è notizia
dell’arrivo di popolazioni arabe in città.
Invece, risulta molto verosimile far risalire la
Storica Parata dei Turchi a un altro episodio
anch’esso storicamente attestato.
anch’esso storicamente attestato.
Il 24 giugno 1578, in occasione dell’arrivo
del nuovo conte in città,
Alfonso de’ Guevara, si organizzò
una grande festa: in quel periodo, si
usava organizzare suggestivi trionfi quando
in una città arrivava un nuovo re
o un nuovo feudatario.
del nuovo conte in città,
Alfonso de’ Guevara, si organizzò
una grande festa: in quel periodo, si
usava organizzare suggestivi trionfi quando
in una città arrivava un nuovo re
o un nuovo feudatario.
Questa moda era in uso anche a Potenza: nell’occasione dell’arrivo del conte
Alfonso de’ Guevara si decise di aspettare
il nuovo feudatario della città, presso il
fiume Basento, a Betlemme.
Si costruirono tre castelli e si simulò una battaglia con i Turchi che vennero sconfitti e fatti prigionieri: questo spettacolo faceva riferimento alle grandi
battaglie che, in quegli anni, si svolgevano nel Mediterraneo e che si conclusero con
la battaglia di Lepanto, nel 1571, quando l’esercito cristiano sconfisse definitivamente
l’armata turca.
Questi grandi eventi era abitudine di
rievocarli con grandi spettacoli:
succedeva in moltissime
città del Mediterraneo e accadde anche
a Potenza.
Alfonso de’ Guevara si decise di aspettare
il nuovo feudatario della città, presso il
fiume Basento, a Betlemme.
Si costruirono tre castelli e si simulò una battaglia con i Turchi che vennero sconfitti e fatti prigionieri: questo spettacolo faceva riferimento alle grandi
battaglie che, in quegli anni, si svolgevano nel Mediterraneo e che si conclusero con
la battaglia di Lepanto, nel 1571, quando l’esercito cristiano sconfisse definitivamente
l’armata turca.
Questi grandi eventi era abitudine di
rievocarli con grandi spettacoli:
succedeva in moltissime
città del Mediterraneo e accadde anche
a Potenza.
Si ritiene che questo spettacolo
piacque molto ai potentini che continuarono a metterlo in scena non solo quando
arrivavano i nuovi feudatari della città ma,
anche, per il Santo Patrono verso il quale,
ogni anno, si rinnovava il ricordo e la devozione.
piacque molto ai potentini che continuarono a metterlo in scena non solo quando
arrivavano i nuovi feudatari della città ma,
anche, per il Santo Patrono verso il quale,
ogni anno, si rinnovava il ricordo e la devozione.
Anzi, è molto probabile che il popolo
di Potenza attribuì alla protezione di
di Potenza attribuì alla protezione di
San Gerardo la mancata occupazione della città
da parte dei Turchi e dei Mori che,
durante il XV e il XVI secolo,
terrorizzarono tutto il Mediterraneo.
da parte dei Turchi e dei Mori che,
durante il XV e il XVI secolo,
terrorizzarono tutto il Mediterraneo.
I Turchi non arrivarono perché
San Gerardo, aiutato da una schiera di
angeli guerrieri, li fermò sul fiume
Basento e la città non subì
alcuna scorreria o dominazione turca.
San Gerardo, aiutato da una schiera di
angeli guerrieri, li fermò sul fiume
Basento e la città non subì
alcuna scorreria o dominazione turca.
Di sicuro, apprendiamo dalle delibere
comunali di inizio del XIX secolo
e dai giornali delle stesso periodo,
che la festa si svolgeva così come
si svolge oggi.
Per un periodo, essa avveniva l’11 maggio
poiché la festa di San Gerardo si festeggiava
il 12: solo successivamente essa fu
spostata al 29 maggio perché il clima
diventava più mite.
Nella seconda metà del XIX secolo,
Raffaele Riviello descrisse in maniera
memorabile la parata dei Turchi,
con ogni particolare e trasmettendo
l’emozione che il popolo provava
nell’attesa della festa e quanto fosse
amata da tutti.
Per tutti questi motivi, possiamo considerare
poiché la festa di San Gerardo si festeggiava
il 12: solo successivamente essa fu
spostata al 29 maggio perché il clima
diventava più mite.
Nella seconda metà del XIX secolo,
Raffaele Riviello descrisse in maniera
memorabile la parata dei Turchi,
con ogni particolare e trasmettendo
l’emozione che il popolo provava
nell’attesa della festa e quanto fosse
amata da tutti.
Per tutti questi motivi, possiamo considerare
la parata dei Turchi un avvenimento storico:
essa è legata a due eventi realmente
accaduti e cioè il vescovado di Gerardo con la
sua santificazione e il grande trionfo
organizzato per l’entrata in città del conte
essa è legata a due eventi realmente
accaduti e cioè il vescovado di Gerardo con la
sua santificazione e il grande trionfo
organizzato per l’entrata in città del conte
Alfonso de’ Guevara.
Questi due avvenimenti storici si sono
fusi in una leggenda erudita che si
trasmette da secoli: per questo,
possiamo affermare che quest’anno ricorre il 435esimo anno della Storica Parata dei Turchi,
fusi in una leggenda erudita che si
trasmette da secoli: per questo,
possiamo affermare che quest’anno ricorre il 435esimo anno della Storica Parata dei Turchi,
e cioè il tempo trascorso dal primo documento
che ci descrive il popolo potentino
che ci descrive il popolo potentino
“vestito alla moresca e alla turchesca”,
appunto il 24 giugno 1578.
La Storica Parata percorre tutti questi avvenimenti attraverso tre diverse ambientazioni:
la prima è un momento di pura gioia e festa.
Essa è l’inizio della parata e
la sua introduzione: dalle pagine di
Raffaele Riviello
la sua introduzione: dalle pagine di
Raffaele Riviello
si sono estrapolati tutti gli elementi
del popolo che aspetta e si prepara
per onorare e commemorare San Gerardo.
del popolo che aspetta e si prepara
per onorare e commemorare San Gerardo.
Attraverso suoni e balli della tradizione ottocentesca,
si introduce gli spettatori nel clima di
festa: sfilano contadini e borghesi, si porta in processione la iaccara che verrà accesa,
nell’antica piazza del sedile,
alla fine di tutta la parata.
Solo con la seconda ambientazione
comincia la parata tradizionale: il gran turco
Civuddine viene trasportato su un carro fra odalische e nobili signori turchi. Subito
dopo, si simulano le grandi battaglie che
avvenivano nel Mediterraneo con gli scontri
fra Cristiani e Turchi.
Ed ecco che, dopo la battaglia,
si celebra il miracolo dello scontro
mai avvenuto a Potenza:
San Gerardo, circondato dagli angeli guerrieri,
viene trasportato
su una nave trascinata dai prigionieri turchi.
La città è libera: si portano i vessilli
della 4 porte più importanti della città e sfilano guerrieri, ecclesiastici e nobili che
rappresentano la Potenza del XVI secolo.
festa: sfilano contadini e borghesi, si porta in processione la iaccara che verrà accesa,
nell’antica piazza del sedile,
alla fine di tutta la parata.
Solo con la seconda ambientazione
comincia la parata tradizionale: il gran turco
Civuddine viene trasportato su un carro fra odalische e nobili signori turchi. Subito
dopo, si simulano le grandi battaglie che
avvenivano nel Mediterraneo con gli scontri
fra Cristiani e Turchi.
Ed ecco che, dopo la battaglia,
si celebra il miracolo dello scontro
mai avvenuto a Potenza:
San Gerardo, circondato dagli angeli guerrieri,
viene trasportato
su una nave trascinata dai prigionieri turchi.
La città è libera: si portano i vessilli
della 4 porte più importanti della città e sfilano guerrieri, ecclesiastici e nobili che
rappresentano la Potenza del XVI secolo.
Infine, si rievoca l’arrivo del conte
Alfonso de’ Guevara in città che viene
accolto a Portasalza dal Mastro
giurato e dai nobili uomini
insieme all’arciprete e a tutto il clero cittadino.
La terza ambientazione è un momento di pura spiritualità e racconta come era la città
nel XII secolo: è il momento in cui è in
vita il vescovo Gerardo,
un periodo di grande
fascino e di grandi avvenimenti.
Alfonso de’ Guevara in città che viene
accolto a Portasalza dal Mastro
giurato e dai nobili uomini
insieme all’arciprete e a tutto il clero cittadino.
La terza ambientazione è un momento di pura spiritualità e racconta come era la città
nel XII secolo: è il momento in cui è in
vita il vescovo Gerardo,
un periodo di grande
fascino e di grandi avvenimenti.
I Normanni stavano costruendo il
Regno di Sicilia che
venne fondato nel 1130 e cioè pochi
anni dopo il vescovado di Gerardo da Piacenza:
in questo periodo la Basilicata era al
centro dei grandi avvenimenti europei.
Melfi era la capitale, la città dal quale
si dipartì la grande conquista del Regno;
Regno di Sicilia che
venne fondato nel 1130 e cioè pochi
anni dopo il vescovado di Gerardo da Piacenza:
in questo periodo la Basilicata era al
centro dei grandi avvenimenti europei.
Melfi era la capitale, la città dal quale
si dipartì la grande conquista del Regno;
Venosa, con la chiesa della SS.Trinità
e la successiva costruzione dell’Incompiuta,
era la città prescelta dalla famiglia normanna
degli Altavilla come tomba di famiglia.
Potenza era ubicata sui grandi circuiti
viari percorsi da re e imperatori:
una città che il geografo arabo Edrisi
descrive estesa e popolata,
e la successiva costruzione dell’Incompiuta,
era la città prescelta dalla famiglia normanna
degli Altavilla come tomba di famiglia.
Potenza era ubicata sui grandi circuiti
viari percorsi da re e imperatori:
una città che il geografo arabo Edrisi
descrive estesa e popolata,
fra le sue coltivazioni, egli menziona
estesi campi di viti e di alberi da frutto;
parla inoltre del fiume Basento
estesi campi di viti e di alberi da frutto;
parla inoltre del fiume Basento
(in arabo barantal),
avente origine da un monte vicino alla città.
Dunque, una città in pieno
sviluppo che si riconosce e trova
identità civica nel Santo Patrono:
non a caso questa ambientazione termina
con il trasporto del
sviluppo che si riconosce e trova
identità civica nel Santo Patrono:
non a caso questa ambientazione termina
con il trasporto del
Tempietto di San Gerardo
al passaggio del
quale, gli spettatori usano segnarsi
con la croce per rinnovare quel profondo
senso di appartenenza e di devozione
verso colui che seppe riunire l’intera
città in un senso identitario comune.
La Parata si conclude davanti la Cattedrale:
sulla porta dell’edificio religioso, la statua
del Santo aspetta la città.
al passaggio del
quale, gli spettatori usano segnarsi
con la croce per rinnovare quel profondo
senso di appartenenza e di devozione
verso colui che seppe riunire l’intera
città in un senso identitario comune.
La Parata si conclude davanti la Cattedrale:
sulla porta dell’edificio religioso, la statua
del Santo aspetta la città.
I figuranti si riuniscono sotto la scalinata
e simbolicamente, ogni anno,
la città si consegna al suo
la città si consegna al suo
Patrono in un momento di grande spiritualità
ed emozione con canti e preghiere
ed emozione con canti e preghiere
dedicate a San Gerardo.
Antonella Pellettieri
Presidente Comitato tecnico-scientifico
Presidente Comitato tecnico-scientifico
28 novembre 2012
Giornate sull’età sveva 2012 - "Città e Campagna in età sveva"
Oria, capitale degli studi sveviby Storia Patria Oria |
Tornano
le Giornate di studio sull’Età sveva, importante convegno organizzato
dalla sezione di Oria della Società di Storia Patria per la Puglia
giunto alla II edizione, naturale prosecuzione delle storiche Giornate
Federiciane nate nel 1968.
Le
Giornate di studio sull’Età sveva fanno di Oria uno dei più rinomati
poli della ricerca storica medievistica, ospitando nel proprio programma
scientifico docenti e ricercatori di rilevanza nazionale e
internazionale, nonché affermati studiosi della storia locale. Un evento
che ha per tangibile credenziale la propria storia ultraquarantennale e
vede nei propri annali la presenza di celeberrimi studiosi della storia
federiciana e sveva, distinguendosi perciò per l’elevato e qualificato
livello culturale nonché per gli interventi altamente specialistici che
ne hanno fatto un punto di riferimento per gli studiosi di tutta Europa.
Tale
rilevanza è confermata dai patrocini concessi dalla Regione Puglia,
dalla Provincia di Brindisi e dalla Città di Oria nonché dall’Università
di Bari “Aldo Moro” e dall’Università del Salento, assieme al Rotary
club “Appia Antica” di Brindisi. L’organizzazione è curata dall’intera
sezione oritana della Società di Storia Patria per la Puglia, coordinata
dal Consiglio direttivo composto dal prof. Antonio Corrado, dal prof.
Antonio Benvenuto, dal prof. Elio Dimitri, dal prof. Luigi Neglia e dal
dott. Antonio Trinchera.
Il
convegno si terrà nell’auditorium dell’Istituto Antoniano Maschile di
Oria (Br) giovedì 29 e venerdì 30 novembre 2012, articolandosi in tre
sessioni: la prima – di apertura – inizierà alle ore 9.30 di giovedì 29,
seguita dalla sessione pomeridiana con inizio alle ore 16.00; la
sessione conclusiva sarà avviata la mattina del 30 novembre alle ore
9.30.
Questa edizione della Giornate di studio sull’Età sveva – sul tema “Città e campagna in età sveva” – sarà aperta nella mattinata del 29 novembre dal prof. Antonio Corrado (presidente della sezione di Oria della Società di Storia Patria per la Puglia), cui seguiranno i saluti di Cosimo Pomarico (sindaco della Città di Oria), del prof. don Alessandro Mayer (rettore del Seminario Vescovile “San Carlo Borromeo” di Oria) e del prof. Cosimo D’Angela (presidente della Società di Storia Patria per la Puglia); il ruolo di addetto del cerimoniale sarà affidato al dott. Pierdamiano Mazza. La seconda sessione, nel pomeriggio del 29 novembre, sarà conclusa da un’esibizione del Coro polifonico “Maria Assunta in Cielo” della Basilica Cattedrale di Oria diretta dal maestro Mauro Mattei.
Questa edizione della Giornate di studio sull’Età sveva – sul tema “Città e campagna in età sveva” – sarà aperta nella mattinata del 29 novembre dal prof. Antonio Corrado (presidente della sezione di Oria della Società di Storia Patria per la Puglia), cui seguiranno i saluti di Cosimo Pomarico (sindaco della Città di Oria), del prof. don Alessandro Mayer (rettore del Seminario Vescovile “San Carlo Borromeo” di Oria) e del prof. Cosimo D’Angela (presidente della Società di Storia Patria per la Puglia); il ruolo di addetto del cerimoniale sarà affidato al dott. Pierdamiano Mazza. La seconda sessione, nel pomeriggio del 29 novembre, sarà conclusa da un’esibizione del Coro polifonico “Maria Assunta in Cielo” della Basilica Cattedrale di Oria diretta dal maestro Mauro Mattei.
Il programma scientifico è consultabile qui.
La sezione di Oria della Società di Storia Patria per la Puglia,
ente promotore delle Giornate di studio sull’età sveva
che si terranno il 29 e 30 novembre 2012 sul tema
“Città e campagna in età sveva”,
rende noto di seguito il programma scientifico del convegno:
Gioia BERTELLI (Università di Bari) – Fonti archeologiche in età sveva.
Antonio CAPUTO (Società di Storia Patria per la Puglia)
Dalla periferia al centro. Il caso di Bartolomeo Pignatelli.
Giacomo CARITO (Società di Storia Patria per la Puglia)
Dalla masseria al casale in età sveva a Brindisi.
Assunta COCCHIARO (Sopraintendenza archeologica per la Puglia)
Recenti scavi archeologici nel castello normanno-svevo di Oria.
Giuseppe COLUCCI (Società di Storia Patria per la Puglia)
La monetazione di Federico II nel Regno di Sicilia.
Pasquale CORDASCO (Università di Bari)
Contratti agrari e contratti urbani nella Puglia sveva:
tipologia, caratteri e funzioni.
Antonio CORRADO (Società di Storia Patria per la Puglia)
Oria: topografia urbana e paesaggio rurale in età sveva.
Pasquale CORSI (Università di Bari)
La vita quotidiana in Terra di Bari durante l’età sveva. Annotazioni e piste di ricerca.
Maurizio DELLI SANTI (C.N.R. – I.B.A.M. Potenza)
Il reimpiego dei materiali di edifici urbani nelle Cattedrali: alcuni esempi.
Marina FALLA CASTELFRANCHI (Università del Salento)
La pittura medievale ad Oria e nel suo territorio dalla fine del IX secolo al XIV secolo.
Rosario IURLARO (Società di Storia Patria per la Puglia)
L’oltre regionalismo linguistico di età sveva in Puglia.
Benedetto LIGORIO (Società di Storia Patria per la Puglia)
La riparazione dei castelli lungo la via Appia nelle prima metà del XIII secolo: i casi di Taranto, Oria e Brindisi.
Vincenza MUSARDO TALÒ – (Società di Storia Patria per la Puglia)
Condizione e dignità della donna nel regno di Federico II.
Serena MUSCO (Società di Storia Patria per la Puglia – sezione di Oria)
Il paesaggio rurale nel sud est della Foresta Oritana in età sveva:
il caso del casale di masseria Vocettina.
In attesa di pubblicare il file del pieghevole prodotto dall’ente promotore delle
Giornate sull’età sveva 2012,
ricco di informazioni,
indichiamo intanto la mappa utile per
raggiungere il luogo del convegno,
ovvero l’auditorium dell’Istituto
Antonio Maschile presso il
Santuario di Sant’Antonio in Oria (Br)
con
accesso da via Monte Sabotino angolo via Redipuglia.
La struttura, gentilmente concessa dai
Padri Rogazionisti,
è comodamente raggiungibile in automobile e
dispone
di un ampio parcheggio.
Inoltre è distante meno di 2 km dalla locale
stazione ferroviaria
collegata alle linee delle Ferrovie dello Stato.
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La Cripta di Crisante e Daria
Presentazione Storico/Culturale del Castello d'Oria
Bar Carone - La SCARPETTA
"Lu Picurieddu ti Pasca"
i Miei Pensieri...
Fotografare era la mia passione: mi consideravo soddisfatto solo quando riuscivo a far "parlare" la fotografia.
Dedicavo gran parte del mio tempo a realizzare scatti, sempre con l'intento di cogliere l'attimo negli eventi, nelle cose e nelle manifestazioni più varie della natura.
Amo la spontaneità e mi affido all'intuizione.
I risultati migliori infatti li ottenevo quando fotografo all'insaputa del soggetto, e la foto è pura espressività.
Infine, penso alla fotografia come ad un'arte che matura e si evolve attraverso la passione, l'impegno e a una continua ricerca.
La fotografia è anche, un dettaglio della Vita, poter rivivere con serenità i ricordi di un momento particolare.In queste pagine sono lieto nel proporvi alcuni scatti fotografici dove la naturalezza della scena evidenzia particolari in grado di rendere bella una foto e addolcire la scena fotografata.
Non mi è stato possibile chiedere a tutte le persone, le cui foto sono presenti in questo sito, se gradivano o meno questo inserimento; qualora qualcuna si ritenga offesa o infastidita da ciò, non ha che da telefonarmi o inviarmi e-mail all'indirizzo sotto pagina indicato ed io provvederò a togliere la o le foto indicatemi !
Ricordo a tutti, in ogni caso,
'che questo sito non è a fine di lucro'
ma soltanto una grande soddisfazione personale.