COMUNICATO STAMPA
Olimpiadi In 2013
Fervono i preparativi per l’imminente start up delle Olimpiadi
In,
il grande evento per la promozione dei diritti e l’inclusione
delle Persone con disabilità,
insignito quattro volte della
prestigiosa medaglia del Presidente della Repubblica.
La conferenza stampa per la presentazione dell'evento è fissata
per lunedì 20 maggio alle ore 9.30 presso la sede del Gal,
sita in
via Albricci, Mesagne
Quest’anno, il raduno di circa 1.000 atleti speciali,
al
seguito di familiari, operatori sociali e volontari,
avrà luogo
Venerdì 31 maggio, a Latiano,
la città conosciuta nel mondo
per avere dato i natali al
Beato Bartolo Longo, fondatore della nuova
Pompei.
In un momento così difficile come quello che stiamo vivendo,
caratterizzato da precarietà economiche e relazionali,
da incertezza
del presente e assenza di prospettiva;
quando crescono, anzi ché
regredire, a livello locale e globale,
le distanze, le differenze, i
divari, le ingiustizie tra le persone,
i gruppi sociali, i Paesi,
tenere alta la bandiera dei diritti e agire in concreto
l’inclusione
degli “ultimi” può apparire fuori tempo e fuori luogo.
La Cooperazione sociale e il Terzo Settore lungimiranti e profetici,
che nel piccolo sperimentano ogni giorno la possibilità di
trasformare le
“pietre di scarto” in fattori di un nuovo
modello di sviluppo
più umano ed ecocompatibile, sono convinti del
contrario e con le loro
azioni promuovono dal basso, coinvolgendo
tutti,
il cambiamento che si pretende dagli altri,
la ricostruzione
della propria comunità, frantumata e confusa,
le reti di relazioni
personali e collettive e le intese tra generazioni,
generi, classi,
condizioni di salute e di vita, diversità di ogni tipo.
Le
Olimpiadi In sono uno di questi esempi.
Richiamando una folla di cittadine e di cittadini, tutti diversi e
tutti eguali,
prescindendo dall’età e dalle altre condizioni di
vita,
esse testimoniano che si possono cancellare lo stigma e la
discriminazione
se solo mettiamo ciascuno nella condizione di
com-petere,
non nel senso di vincere sugli altri, ma in quello
etimologico del termine:
cercare insieme la soluzione giusta ai
problemi.
Le diverse iniziative della originale manifestazione
corrono lungo questo asse.
Il drago gigante, lungo 30 metri,
realizzato dai giovani di Città Solidale che si stanno riscattando
dai propri disagi, è la brutalità, la violenza del pregiudizio,
che
distruggono i valori sacri della umana convivenza.
Esso viene portato
festosamente in corteo per le vie cittadine,
in uno stupefacente
vortice di suoni, ritmi, melodie, canti, balli,
colori, prodotti
contemporaneamente dai tamburi
e trombe degli sbandieratori, dalla
banda, dagli artisti di strada,
dal frastuono di fischietti, per
svegliare tutti dal torpore
che ci abbrutisce e non ci fa vedere che
siamo tutti uguali e tutti diversi.
Giunto in piazza, i bambini lo
scacciano simbolicamente,
lanciandogli contro pietre finte e
inseguendolo, tra gli applausi generali,
fino a che non è fuori
dalla vista di tutti.
Momento emozionante questo e fortemente
allusivo
al ruolo della Scuola e della famiglia nella educazione
delle nuove generazioni
nel segno della solidarietà.
Nel corteo
sfila pure il lungo drappo coi colori della pace,
che viene tenuto
dalle mani dei più piccini,
alcuni di loro con l’altra mano quella
dei genitori.
di quel mondo auspicabile che dovremmo fare crescere.
La
stessa Maratona Solidale,
in apparenza una gara di
competizione, nella realtà è una grande passeggiata,
alla quale
possono partecipare proprio tutti:
dai bambini delle scuole
elementari, agli studenti e studentesse
degli altri ordini
scolastici, dagli anziani alle persone in carrozzina,
dai maratoneti
professionisti agli operatori, ai volontari,
dai portatori di
disabilità mentali, ai rappresentanti delle Istituzioni.
Tutti
arriveranno al traguardo e tutti saranno premiati per il solo fatto
di esserci stati.
Infine, vi sono i giochi veri e propri: il tiro
alla fune, la pentolaccia,
il ruba bandiera e altri ancora.
Tutti
molto semplici e altamente socializzanti.
Occasioni per divertirsi,
godersi gli applausi e gli abbracci,
sorridere, sentirsi
protagonisti.
Essi si svolgono nella grande agorà perchè, almeno
per un giorno, possa realizzare l’utopia.
A sera la festa si
conclude con le premiazioni dei campioni e con lo spettacolo
di canti
e balli popolari, musica e gag di comici e clown,
in cui non si
capisce più quali siano gli artisti speciali e quali i
professionali.
Forse vale veramente esserci alle Olimpiadi di Città
Solidale,
dell’ANPIS e dell’Associazione Sportiva degli Utenti
Familiari e Operatori.
Forse bisognerebbe fare qualcosa per fare
crescere questa idea e
diffonderla a largo raggio.